Un uomo di 44 anni, noto alle forze dell'ordine, e' morto dopo essere stato colpito da un proiettile esploso dalla pistola d'ordinanza di un carabiniere. Il fatto e' accaduto a Pilcante di Ala, nel Sud del Trentino. L'uomo, che stando alle prime informazioni avrebbe forzato un posto di controllo dei carabinieri durante un servizio stradale, dopo essere stato raggiunto nella sua abitazione, ha aggredito i militari dell'Arma con un'accetta.
«Bisogna capacitarsi della situazione, tanti ancora non sanno cosa sia successo, quindi le reazioni le vedremo domani. Certo è che non siamo abituati ad episodi di questo tipo. Dispiace per la famiglia, per la mamma, dispiace per chi se n'è andato. È una disgrazia che lascia attoniti». Lo dice il sindaco di Ala, Claudio Soini, commentando la morte del 44enne ucciso da un proiettile sparato da un carabiniere al termine di un inseguimento in Trentino.
Sull'episodio arriva anche il commento di un sindacato di polizia. La richiesta riguarda uno strumento che potrebbe evitare tragedie di questo tipo. "Quanti altri morti e processi per atto dovuto, prima di dotare di taser le forze dell'ordine? - afferma Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di polizia (Mosap) - Perché dobbiamo puntualmente leggere di tragedie che potevano tranquillamente essere evitate? Ancora una volta ci ritroviamo a piangere sul lato versato e un collega subirà conseguenze solo per aver difeso se stesso e chi era con lui". Secondo Conestà, "con il taser l'uomo sarebbe stato immobilizzato senza tragiche conseguenze e ancora prima che potesse fare del male ai militari. Confidiamo nel certosino lavoro della Magistratura e chiediamo nuovamente che il taser sia dato quanto prima in dotazione a tutte le forze dell'ordine", è la conclusione del sindacalista.