Quasi 6.500 lombardi (6.441) vaccinati dall’influenza e 2.718 dal Covid a poche ore dalla fine del V-Day che ieri ha inaugurato la campagna contro i virus di stagione. I quattromila slot originari, prenotati nel giro di poche ore, sono stati allargati per consentire a più persone, tra quelle che hanno diritto, di ricevere (nella stessa seduta come avviene dal 2021) l’antiflu gratuito e il nuovo anti-Covid.
Ma il dato del tardo pomeriggio (parziale, alcuni degli 80 tra centri vaccinali e Case di comunità coinvolti hanno chiuso alle 20) mostra una forbice difficilmente superabile, non giustificata dalla risicata differenza tra le categorie alle quali il servizio sanitario nazionale passa i due vaccini: over 60, bambini sani da 6 mesi a 14 anni nel caso dell’antiflu gratuito e da 5 a 11 anni nel caso dell’anti-Covid, lungodegenti, bambini e adulti affetti da un lungo elenco di patologie e loro familiari e caregiver, sanitari, forze dell’ordine, vigili, pompieri, personale scolastico.
E però la diffidenza nei confronti dell’antiCovid è alimentata da due anni di terrorismo antiscientifico, oltre che dall’errata convinzione che si tratti di una "quinta" dose, mentre come ricorda l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso è "un vaccino nuovo che copre tutte le varianti oggi in circolazione".
La campagna comunque è partita: da oggi gli ospedali vaccineranno personale, pazienti e Rsa, dal 9 ottobre i vaccini potranno essere iniettati dai medici di base che aderiscono o prenotati, sui portali vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it e prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it o al numero verde 800.894.545, nelle farmacie dal 16 ottobre e in centri vaccinali e Case di comunità dal 23 ottobre. Dopo che chi ha diritto all’antiflu gratis e all’antiCovid (che per ora non è nemmeno ottenibile a pagamento) avrà avuto la sua opportunità, saranno offerti al resto della popolazione.