Milano, 1 febbraio 2021 - Prosegue a ritmi diversi la vaccinazione anti-Covid in tutto il mondo. E l'Italia supera la quota di due milioni di dosi somministrate: questo pomeriggio è stata raggiunta la cifra di 2.003.543 dosi, con un ritmo di 82mila al giorno, "e il Paese è il primo in Europa per numero di vaccinati, cioè di cittadini che hanno già effettuato sia la prima sia la seconda dose". Lo dicono gli uffici del Commissario straordinario all'emergenza, Arcuri. L'Italia, con 659.565 vaccinati, "è in testa in Europa, davanti ai 532mila della Germania e i 251mila della Spagna. Mentre in Francia i cittadini già vaccinati non superano le 45mila unita'". Siamo "al terzo posto, inoltre, per vaccini somministrati in rapporto alla popolazione (1,07%), dopo la Danimarca e la Slovenia ma prima della Germania (0,64%), della Spagna (0,54%) e della Francia (0,07%)", fanno sapere ancora dagli uffici di Arcuri.
La Germania e gli altri
Per quanto riguarda gli altri Paesi Ue, la Germania ha somministrato 2,3 milioni di dosi a un ritmo di 97mila vaccinazioni quotidiane. Berlino, ha sottolineato oggi, di non voler chiudere al possibile utilizzo dei vaccini russi e cinesi. Il ministro della salute, Jens Spahn, ha fatto sapere di essere pronto a considerarli se verranno approvati dall'Ema. Più indietro la Francia e la Spagna, entrambe con 1,4 milioni di vaccini fatti, con una media giornaliera rispettivamente pari a 66mila e 44mila. Sopra il milione di vaccini somministrati anche la Turchia (1,9 pari al 2,3% della popolazione), il Brasile (1,5 per lo 0,7%) e la Polonia (1,1 per il 3%).
Il quadro europeo
Intanto da Bruxelles arrivano notizie confortanti, attraverso le parole di Sandra Gallina, direttrice della direzione Salute della Commissione europea. Secondo la quale nel secondo trimestre dell'anno "arriveranno abbastanza dosi in Ue per raggiungere il 70% di immunizzati entro l'estate, come da obiettivo". Sono attese trecento milioni di dosi che si sommeranno ai cento milioni del primo trimestre. In totale si potranno immunizzare quindi 200 milioni di europei. Inoltre, a contribuire all'aumento di dosi nel secondo trimestre, saranno i due nuovi contratti che saranno siglati con Novavax e Valneva e l'aumento della capacità produttiva di BioNTech che "avvierà presto altri due impianti di produzione in Germania e uno in più in Austria", ha spiegato Gallina.
Da un nuovo contratto "sono attese 75 milioni di dosi in più nel primo trimestre" ma non è stato specificato di quale azienda farmaceutica. Gallina ha poi ricordato che "ci sono clausole di risarcimento nei contratti che permettono di riavere indietro i soldi investiti nell'azienda" che non riesce a consegnare le dosi di vaccino e "almeno una parte di questi soldi possono essere recuperati". Un problema che riguarda, ad esempio, AstraZeneca la cui "assenza di vaccini pone un grande problema" nelle campagne vaccinali degli Stati Ue perchè "era previsto che offrisse un numero di milioni dosi a tre cifre, mentre ora siamo fermi al 25-30% di quello che era stato promesso in origine. Pfizer-BioNTech e Moderna stanno onorando le consegne previste.", ha ricordato ancora l'alta funzionaria Ue.
"Quando si fanno paragoni con Israele, vorrei far notare che oggi siamo già oltre i 12 milioni di vaccinazioni. Se guardate alla lista dei Paesi che fanno vaccinazioni, tutti gli Stati membri sono nella Top League. Non abbiamo nulla da invidiare agli Usa o a Israele. Se compariamo le quantità che abbiamo ricevuto noi - afferma Gallina - con quelle che hanno ricevuto gli Usa, non mi sento indietro. Andiamo verso quantità di 15 milioni di dosi di vaccino anti-Covid consegnate in gennaio, 33 milioni in febbraio e 55 in marzo, ma ci saranno quantità molto maggiori nel secondo trimestre, perché - sottolinea - entrerà in gioco un nuovo contratto. Non avremo solo Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca - prosegue la dirigente - ma anche BioNTech con un nuovo contratto che raddoppierà le quantità; avremo Johnson & Johnson che entrerà in gioco. E nel secondo trimestre aspettiamo anche Curevac".