"Ho appena ricevuto notizia dal Seresmi (Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive) che anche gli altri due casi sospetti correlati con il caso zero italiano, sono stati confermati, pertanto salgono a 3 i casi di vaiolo da scimmie tutti presi in carico dall'Istituto Spallanzani. Ho aggiornato il Ministro Speranza sull'evoluzione della situazione". Lo dichiara l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. Si tratta di tre giovani uomini, tutti di ritorno dalle Canarie.
«La situazione è assolutamente sotto controllo - ha aggiunto - i casi sono stati identificati grazie a un sistema di sorveglianza collaudato, il Seresmi. Desidero e sono qui per ringraziare del lavoro lo Spallanzani, ringrazio i cercatori di virus. Ogni caso riscontrato ha una decina di contatti, dunque lo screening riguarda 30 contatti. Noi contiamo che nelle prossime ore si possa completare questo lavoro che è importante".
Francesco Vaia, direttore generale dello Spallanzani, ha reso noto che "le tre persone sono in discrete condizioni di salute, una sola ha presentato febbre di breve durata e tutte hanno un ingrossamento delle ghiandole linfatiche, che appaiono dolenti, e la comparsa di un numero limitato di piccole pustole cutanee localizzate". Nel corso della conferenza stampa, in cui fa fatto il punto della situazione, Vaia ha aggiunto: "Queste persone sono trattate con una terapia sintomatica allo stato sufficiente. Presso l'Istituto sono disponibili, comunque, farmaci antivirali che potrebbero essere impiegati in via sperimentale qualora si rendesse necessaria una terapia specifica".
Il virus intanto è comparso anche in Francia, su un uomo di 29 anni che è stato messo in isolamento, e in Germania, a Monaco di Baviera. Sul vaiolo delle scimmie "stiamo ovviamente monitorando questa situazione molto da vicino, rimaniamo in stretto contatto con gli Stati membri e i Paesi partecipanti nel comitato di sicurezza sanitaria che si è riunito all'inizio di questa settimana e che si riunirà di nuovo martedì prossimo e avrà incontri regolari per monitorare questo focolaio e assicurarsi che tra la Commissione, l'Ecdc e gli Stati membri queste riunioni si svolgano in stretta collaborazione con l'Ecdc o il centro europeo per il controllo della prevenzione delle malattie". Lo ha detto un portavoce della Commissione europea interpellato nel briefing quotidiano con la stampa sull'allarme legato al vaiolo delle scimmie.
Fuori dall'Europa, due casi vengono segnalati in Canada, uno in Australia e a New York si sta verificando un sospetto contagio.