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Contro la cimice asiatica liberate le vespe samurai: ecco perché e dove in Lombardia

Un'arma contro il parassita incubo dei frutteti che negli anni ha causato "danni per centinaia di milioni di euro all'agricoltura italiana"

La vespa samurai

La vespa samurai

Milano - Ha preso avvio, in questi giorni, il programma di lancio in Lombardia di Trissolcus japonicus, microimenottero antagonista naturale della cimice asiatica meglio noto come vespa samurai.  "La cimice asiatica - ha dichiarato l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi - ha già causati danni per centinaia di milioni di euro all'agricoltura italiana. In Lombardia vogliamo tutelare le filiere della frutta, pero e melo su tutte, e dell'olivo sia con investimenti sulle reti antiinsetto che attraverso la difesa fitosanitaria, sempre più centrale nelle politiche agricole del presente e del futuro anche a causa dei cambiamenti climatici".

La ‘cimice marmorata asiatica’ sta proliferando grazie al caldo

Dove

Giunto ormai al terzo anno di attuazione, il piano prevede il rilascio di questo insetto nelle otto provincie lombarde dove maggiori sono stati i danni causati dalla cimice asiatica: alle originarie provincie di Sondrio, Brescia e Mantova sono state infatti aggiunte nel 2021 quelle di Lecco, Cremona, Milano e Pavia, e quest'anno un lancio interesserà anche la provincia di Bergamo.

Cos'è la vespa samurai?

La vespa samurai è grande meno di un millimetro, non è pericolosa per l'uomo in quanto si nutre di polline e nettare ed è in grado di parassitizzare le uova di cimice asiatica. Il servizio fitosanitario regionale della Lombardia ha coordinato ed effettuato tutte le azioni previste dal piano nazionale.

I risultati

I monitoraggi effettuati dal Servizio Fitosanitario Regionale prima e dopo i lanci del 2021 hanno evidenziato come la vespa samurai si stia insediando e inizi a dare un buon contributo al contenimento del parassita: alla fine della scorsa stagione il 20% di tutte le ovature di cimice asiatica raccolte sono risultate parassitizzate, e in più del 45% dei casi in questa attività era presente la 'vespa samurai'. Gli stessi monitoraggi hanno inoltre permesso di escludere un evidente impatto dannoso sulle altre specie di cimici autoctone. "I risultati degli scorsi anni - ha concluso l'assessore Rolfi - lasciano ben sperare in un'efficace azione di contenimento della cimice asiatica da parte di questo suo antagonista naturale, anche in associazione con gli altri agenti di controllo biologico individuati durante i controlli effettuati".