Milano – Teresa Sartori, 81 anni, viene uccisa a coltellate dal figlio, Stefano Rotondi, che poi si toglie la vita. È sabato 6 gennaio, la sera dell’Epifania, ma della tragedia se ne accorgerà la vicina (che aveva le chiavi per emergenze) solo il lunedì. Saronno, in provincia di Varese, apre il conto di donne e ragazze uccise brutalmente in Lombardia. L’età non conta. Anziane, come la prima delle vittime lombarde del 2024, o giovanissima, come l’ultima nella Bergamasca: Sara Centelleghe non aveva ancora 19 anni. Li avrebbe compiuti a inizio novembre, ma la notte tra il 25 e il 26 ottobre il coetaneo Jashandeep Badhan, che abitava nello stesso complesso residenziale, l’ha uccisa con un paio di forbici trovate in cucina.
La casa. A Saronno come a Costa Volpino (Bergamo) è stato l’ambiente domestico il teatro della violenza compiuta da chi conosceva le vittime. È successo anche a Nova Milanese, in provincia di Monza, solo due giorni prima dell’uccisione della studentessa bergamasca: per Giovanna Chinnici, 63 anni, fatali sono state due coltellate nella parte alta del petto, sotto il collo, sulle scale di casa. La donna era intervenuta per difendere la figlia dalla zio, armato di coltello.
Maria Campai, 42 anni, è stata tradita da un appuntamento. La sera del 19 settembre, quello che sarebbe diventato il killer (17 anni) l’ha contattata per una relazione sessuale a pagamento a Viadana, in provincia di Mantova. Una lite nel garage di casa dell’assassino prima della violenza brutale: la donna è stata strangolata, colpita al volto, e nascosta cadavere nel giardino di un’abitazione vicina disabitata.
Un mese è servito agli inquirente per scoprire chi aveva ucciso Sharon Verzeni, 33 anni, la notte del 30 luglio, a Terno d’Isola, nella Bassa Bergamasca. Il 30 agosto è stato fermato Moussa Sangare, che ha confessato. Sharon era uscita per una camminata serale, si è trovata nel posto sbagliato e nel momento sbagliato: è morta senza un perché, accoltellata da un passante che l’ha scelta “per caso“.
Luglio è stato segnato da un’altra tragedia: Lorena Vezzosi, 51 anni, trovata senza vita nel fiume Po a Casalmaggiore (Cremona), a bordo dell’auto guidata dall’ex marito (morto per annegamento), è stata uccisa a coltellate prima dell’uscita di strada. A febbraio, a Brescia (Puegnano del Garda) Santina Delai, 78 anni, è stata strangolata in casa con uno strofinaccio dal figlio che inizialmente aveva chiamato i soccorsi per una rapina prima di confessare. A marzo ancora la Bergamasca (Cologno al Serio): Joy Omoragbon, 49enne nigeriana, è stata uccisa da sei coltellate dal marito, sempre in casa.
Ci sono poi i gialli ancora da chiarire. Come quello di Hanna, ex ballerina trovata senza vita in casa per soffocamento a Pozzuolo Martesana,alle porte di Milano, e della maestra bresciana morta in ospedale per un aneurisma: si indaga per omicidio.
Secondo i Centri antiviolenza lombardi, nel 2023 sono state prese in carico 5.810 donne. La maggior sono occupate stabilmente (45,3%) o disoccupate (20,76%), con una formazione scolastica media o medio-alta. Le forme di violenza subita includono quella psicologica (31%), fisica (23%), le minacce, la violenza economica e lo stalking, spesso in contesti familiari, con il marito che risulta autore della violenza in un terzo dei casi.
“Dobbiamo promuovere un messaggio universale: donne e uomini uniti contro ogni forma di violenza”, ha commentato l’assessore lombardo alla Famiglia e alle Pari opportunità, Elena Lucchini, illustrando questi dati. “Quest’anno abbiamo introdotto misure innovative per favorire l’indipendenza sia sul piano abitativo che su quello lavorativo. Una delle novità più rilevanti è la sperimentazione dell’assegnazione gratuita degli alloggi Aler alle donne vittime di violenza”. Accanto a questa misura “abbiamo attivato un bando per l’inserimento lavorativo e la formazione professionale delle donne vittime di violenza, stanziando 1,5 milioni di euro”.