
Fontana ha ufficializzato nella serata dell'1 marzo i comuni in zona arancione scuro
Melzo (Milano) - “Sconcertati, senza parole: abbiamo appreso la notizia dagli organi di stampa”, dai comuni “neo arancio rinforzato” la rabbia dei sindaci per lo “sgarbo istituzionale”. Ma anche la preoccupazione: “Situazione delicatissima da gestire”. L’ufficializzazione dell’ordinanza regionale che riclassifica, fra gli altri, i comuni di Melzo, Truccazzano, Pozzuolo Martesana, Vignate e Liscate, fascia Martesana sud, è arrivata in serata. Da giorni alcuni dei centri sottoposti a misura, Pozzuolo e Liscate in dettaglio, erano sotto monitoraggio per un aumento esponenziale dei dati di contagio.
“Resta il fatto – così il primo cittadino di Liscate, Lorenzo Fucci – che nulla di quanto accade era nell’aria, e che abbiamo appreso la notizia dell’arancione rafforzato dai siti di stampa. Un fatto, comunque la si voglia guardare, inaccettabile sul fronte delle corrette relazioni fra istituzioni”. Rammaricato si dice, in un comunicato ufficiale subito emesso, anche il sindaco di Melzo Antonio Fusé. Che aggiunge: “Immediatamente dopo aver appreso la notizia ho chiamato Ats. Sono stato richiamato dal direttore generale Bergamaschi, che, a quanto risulta, ha contattato in serata tutti i sindaci interessati. Non ho elementi per discutere dati ed emergenza. Ne faccio, ne facciamo tutti, una questione di rispetto fra istituzioni, i sindaci non possono essere trattati in questo modo”. Stesso tenore nelle comunicazioni immediate ai cittadini di Paolo Gobbi, Vignate (“Sono davvero senza parole”), Franco De Gregorio, Truccazzano, e Silvio Lusetti, Pozzuolo, che sottolinea “profondamente amareggiati dalla totale mancanza di rispetto”.
Quella pre-entrata in vigore dell’ordinanza una giornata che si preannuncia campale. Le richieste di chiarimento sulle nuove direttive rovinano a valanga sulle pagine istituzionali dei comuni. Quanto ai sindaci si preparano ora a divulgare le nuove informative, e non nascondono anche un’altra preoccupazione. “Non condivido – così il sindaco di Vignate – la scelta di chiudere la scuola, complicando ulteriormente la già incontrollabile gestione dello spazio aperto”. Idem il collega di Melzo: “Se i ragazzini si riverseranno nei parchi o nei soliti luoghi di ritrovo, dovremo prendere misure e procedere a chiusura”.