Di nuovo Mahler per la Filarmonica della Scala, che domani alle 20 inaugura sua 43esima stagione con la Sinfonia n.7 diretta da Riccardo Chailly. "Abbiamo affrontato tutte le sinfonie di Mahler, mancava solo la Settima, che può essere vista come una rivisitazione di tutte le precedenti – spiega Riccardo Chailly, che nei ultimi dieci anni da direttore principale ha guidato la Filarmonica in 33 esecuzioni mahleriane –. Forse la più difficile da eseguire e dirigere. Un capolavoro assoluto".
La Settima, racconta Chailly, "si apre con una marcia funebre, che torna con toni appassionati e minacciosi alternandosi a momenti agresti descritti dai campanacci di montagna, l’idea di potersi staccare dal mondo". Il secondo movimento "è un bellissimo notturno, dove appare un motto tratto dalla Sesta, un accordo maggiore e poi minore, ossessione che premonisce la tragedia. Per il terzo movimento, uno scherzo, Mahler lascia un’indicazione a direttore e orchestrali: “schattenhaft“, ossia “spettrale“. È un vortice infernale in tre quarti che ricorda il valzer viennese, come una furibonda danza con il destino. Un Ländler centrale forma il Trio, serenità apparente. Il quarto movimento è ancora un notturno in cui l’orchestra si dirada in una trasparenza straordinaria per accogliere il primo violino, che espone la melodia di apertura, poi si aggiungono l’arpa e il mandolino. Strumenti inusuali per allora, che danno l’idea di questo colore notturno, antitetico alla negatività". Gran finale con il Rondò, "vero passo di bravura orchestrale. Si comincia con il timpano solista cui segue una fanfara degli ottoni che torna otto volte, creando un percorso circolare. La penultima battuta è un’armonia distorta, un’ipotetica felicità raggiunta in modo illusorio. Tutta la sinfonia si sospende all’ottantesimo minuto; alla fine c’è un colpo di tutta l’orchestra che chiude con l’accordo di Do maggiore".
La stagione 2025 proseguirà il 17 febbraio con la direzione di Gianandrea Noseda e Francesco Piemontesi al pianoforte, mentre il 24 tornerà Chailly con il violoncellista Gautier Capuçon. L’orchestra ospite quest’anno sarà l’ensemble barocco Collegium Vocale Gent, il 10 marzo, diretta da Philippe Herreweghe. Il 24 marzo a dirigere la Filarmonica sarà Daniele Gatti, guest star il violinista Frank Peter Zimmermann; il 14 aprile Lahav Shani con Joshua Bell; il 26 maggio il giapponese Kazuki Yamada con il violinista Nikolaj Znaider. In ottobre toccherà al direttore emerito Myung-Whun Chung insieme al pianista Mao Fujita (il 12) e a Barbara Hannigan il 26, nella doppia veste di direttrice e soprano, per chiudere il 3 novembre con l’austriaco Manfred Honeck, affiancato dal pianista Benjamin Grosvenor.