DARIO CRIPPA
Cultura e Spettacoli

Alessandra Ferri: "Sono scappata a Milano per mia figlia, la danza mi sta salvando"

Intervista alla grande artista, partita da Monza per diventare etoile internazionale e prima ballerina a New York e Londra

Alessandra Ferri, 57 anni, prima ballerina di statura internazionale

Alessandra Ferri, 57 anni, prima ballerina di statura internazionale

Milano, 8 maggio 2020 - Si alza di buon’ora come sempre. Infila le scarpette e comincia ad allenarsi. A casa sua, conosce a memoria tutti gli esercizi necessari a scaldare i muscoli di una ballerina. “Conosco ogni mio tendine, muscolo e articolazione” ha detto più volte. E poi i passi, le piroette, le evoluzioni, le coreografie da mandare a memoria. Alessandra Ferri (foto e crediti da https://we.tl/t-nqct1bBiNt), una delle prime ballerine più grandi del Mondo, per anni étoile dei più teatri prestigiosi, dalla formazione alla Scala di Milano al Royal Ballet di Londra o all’American Ballet Theatre di New York, sa perfettamente cosa fare. E un collegamento via Zoom fa il resto, “per fortuna le piattaforme ci consentono di rimanere tutti in contatto. Perché anche se gli spettacoli sono saltati, in tutto il mondo, la danza non si ferma. E la danza mi ha salvato la vita anche questa volta".

Alessandra Ferri non ha dubbi. "Questo maledetto virus è stata una catastrofe, questa pandemia ha avuto un impatto devastante a tutte le latitudini sul nostro mondo, il mondo del teatro. E non sappiamo fino a quando proseguirà: certo non possiamo metterci le mascherine in scena e certo non possiamo far entrare tutto il pubblico come vorremmo". Il mondo del teatro è andato in crisi. "Tutti gli spettacoli che avevo in agenda sono saltati, tantissimi, lavori bellissimi, ma il problema non è solo per le cosiddette star come me... Si tratta di una situazione molto seria che va presa in considerazione altrettanto seriamente. Perché dietro chi si esibisce sul palcoscenico c’è tanta gente…". Le maestranze… "Sì, i truccatori, i parrucchieri, costumisti, macchinisti, i ragazzi del corpo di ballo, i cantanti. Tante persone che hanno contratti che non li garantiscono, e che restando senza nessun introito non riusciranno a pagare l’affitto, persone che fanno questo lavoro soprattutto per la passione, e che certo non si arricchiscono se non dal punto di vista umano". Lei ha sempre scelto per passione. Quando si è ritirata 13 anni fa e quando ha deciso di tornare in scena nel 2013. "Non è stato un ritorno, per me si è trattato di andare avanti, voltare pagina e continuare a inseguire la mia felicità facendo quello che mi faceva e mi fa sentire viva. Come la donna che sono ora, senza voltare indietro la testa guardando a quello che ero prima. A 20, a 30 o a 40 anni...". Ha appena compiuto 57 anni. L’età non conta? "Ci si porta dietro l’esperienza, non avrebbe senso cercare di riprodurre quello che si è stati, la ballerina che ero. Questo è stato fondamentale, ma se si balla cercando di imitare quello che si era stati un tempo, è una battaglia persa, che darà solo insicurezza e frustrazione. Mi sono focalizzata su quello che sono oggi, sul mio valore di adesso: perché la fisicità ovviamente è cambiata, è chiaro che non potrei avere quella di quando ero ragazza, ma in compenso ho acquisito una consapevolezza e una presenza scenica che da giovane non avevo e che appartengono a chi sono diventata come artista. Sono espressione di quello che si è e del percorso che si è fatto". Così sembrerebbe facile… "Non proprio, ma questo dà una grandissima forza, è un percorso bello e difficile, in cui ci possono essere anche momenti di dubbio che vengono però incorporati nella mia arte: ho scelto di vivere, e di vivere nel presente". Nella sua vita ha vissuto a lungo a New York, da tre anni ha scelto Londra. Ma ora è a Milano. Perché? "Ci sono tornata il 20 marzo scorso: vivo in Inghilterra con mia figlia piccola, Emma, di 18 anni, mentre quella più grande, Matilde, sta in Italia. E a Milano vivono i miei affetti più cari. E quando è successa questa terribile situazione, ho dovuto prendere una decisioneZ. Una scelta senza ripensamenti… "Ho deciso nel giro di 24 ore: era venerdì quando mia figlia ed io siamo partite. Sapevo che avrei avuto poco tempo: stavano chiudendo tutti i confini. E infatti la domenica hanno chiuso tutte le tratte aeree. Non potevo rischiare di non vedere più i miei cari. Ho dovuto fare mille peripezie, ma alla fine ce l’ho fatta ad arrivare a Milano". Ha scelto gli affetti. "È nei momenti critici che senti che devi scegliere quello che conta di più". Nella sua vita, nei momenti di svolta, ha sempre detto che una voce le suggeriva cosa fare. "Significa essere in contatto con la parte più autentica di te, quella che ti consente di andare al di là e oltre le paure e determinate forme mentali". Dopo gli inizi da bambina al Collegio Bianconi di Monza e poi alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, a 15 anni prese il primo grande bivio della sua vita per andare a Londra a studiare danza . A 19 anni era già prima ballerina del Royal Ballet… "Ho imparato nella mia vita che a volte bisogna prendere una decisione, e soltanto dopo fare i conti con le paure e gli ostacoli che questa scelta comporta". Una volta disse: “la missione della mia vita è esprimersi ballando”. "È proprio così, è il mio percorso di vita, la danza è uno specchio grazie al quale imparo a conoscere chi sono. È la mia libertà". Consenta la battuta: meglio di una seduta di psicanalisi... "E sicuramente è un percorso molto più alto, e più spirituale". Le manca il palcoscenico? "Il palcoscenico è il tempio, un luogo sacro in cui gli artisti scoprono la propria essenza. E infatti anche adesso che tutto sembrerebbe fermo, stiamo tutti studiando. La danza ti obbliga ad alzarti tutte le mattine a esercitarti per due o tre ore, senza lasciarti dominare dai momenti di sconforto. È quello che ti fa bene, quando magari sei demoralizzato, una passione che va al di là dello spettacolo e del momento degli applausi. La danza è un rito difficilissimo, è una forma che ti riempie impedendoti di lasciarti abbattere e farti scoraggiare". Ora è a Milano, quando sarà tutto finito, ci tornerà anche per ballare? "Sì, ho già in programma uno spettacolo per il 2021, anche se non posso dire di cosa si tratta". Riveli almeno il luogo… alla Scala? (ride) "Certamente”.