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Milano - Raccontare i cambiamenti del paesaggio attraverso una lente d’ingrandimento speciale, dell’architettura industriale a Milano e in Lombardia. Protagonisti di questo insolito viaggio online (in diretta streaming, e si potrà interagire attraverso i profili social) a ritroso nel tempo sono tre istituti culturali, l’ Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano, Fondazione Aem e Fondazione Pirelli. Si parte oggi alle 18 con il ciclo chiamato “Una rete in viaggio”, organizzato da Rete Fotografia, si prosegue il 31 marzo con un secondo appuntamento sul tema Fotografia e sviluppo della scienza, con Fondazione 3M e Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e Fondazione Fiera.
«Insieme al responsabile scientifico di Fondazione Aem, Fabrizio Trisoglio e la collega della Fondazione Pirelli, Mila Forlani - spiega Andrea Lovati curatore dell’Archivio storico della Fondazione Fiera - partiremo dalla seconda metà dell’Ottocento, raccontando la nascita di alcune delle più importanti imprese italiane come la Pirelli per arrivare al primo decennio del XX secolo dove vedremo sorgere una vera e propria “Città che sale”, (con un accostamento alle opere d’arte, come La città che sale del 1910, di Umberto Boccioni) sempre più energivora per le richieste della crescente grande industria e bisognosa di servizi, sempre più consapevole della sua importanza in ambito internazionale con la consacrazione dell’Esposizione internazionale del 1906.
Che fornirà un modello di autorappresentazione a partire dagli anni 20 nell’esempio straordinario della Fiera Campionaria". Un viaggio che toccherà anche momenti "terribili come la seconda guerra mondiale" e il periodo della ricostruzione e del boom economico, "fino al processo di deindustrializzazione che a partire dagli anni Ottanta porterà all’avvio di fenomeni estesi di rigenerazione urbana, con esempi più o meno riusciti di integrazione con il paesaggio urbano e le comunità locali". L’ Archivio storico di Fondazione Fiera Milano è una miniera di informazioni, la quantità di documenti custodita supera il chilometro di metri lineari. È vincolato, "riconosciuto di interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica", uno dei pochi in Europa.