
"L’arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello con cui dargli forma". Rimandi. Tutt’altro che...
"L’arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello con cui dargli forma". Rimandi. Tutt’altro che lontani. E così uno pensa al teatro di ErosAntEros e subito vengono in mente le parole di Majakovskij. Come a dare sintesi a quel percorso sempre politico, mai inoffensivo, dalla natura indisciplinata. Profondamente autoriale nelle ispirazioni testuali, nella cura estetica, negli incroci grammaticali. Un viaggio nel senso. Ancora in corso. Ma dove intanto si festeggiano i primi quindici, furiosi anni di vita della compagnia ravennate fondata da Davide Sacco e Agata Tomšic.
Da stasera ospiti della Contraddizione con l’ultima produzione "Sulla difficoltà di dire la verità". Protagonista Tomšic. Che firma anche l’adattamento del saggio "Cinque difficoltà per chi scrive la verità" di Bertolt Brecht. Lavoro del 1934, composto in esilio. Quasi un manuale d’uso per contrastare la menzogna della propaganda.
Parole quindi vivissime. Che s’intrecciano ad alcune poesie dello stesso drammaturgo tedesco. In un processo di condivisione e di presa di coscienza che diventa atto politico. All’interno di un orizzonte teorico in cui è forte anche la presenza di Walter Benjamin. Mentre la performance si concentra soprattutto sul piano sonoro-vocale, in dialogo con il live elettronico di Davide Sacco e le immagini del fotografo Michele Lapini. Repliche fino a domenica. Tessera obbligatoria per entrare in via Della Braida. Dove domani alle 18 ci sarà anche un incontro con la compagnia, a cura dell’ass. Ateatro.
Diego Vincenti