ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Baby K e la vita con vista Duomo: “Chinatown è il mio hub creativo. Sanremo? Un pensierino lo faccio...”

"Il quartiere Sarpi, con i suoi tempi, mi mette dentro una grande pace. È ancora perfetto per me: passo l’estate in studio a produrre provini, solo pochi eventi particolari. Ma dopo Ferragosto parto".

Baby K e la vita con vista Duomo a Milano

Baby K e la vita con vista Duomo a Milano

Quarantuno anni con la valigia in mano. Nata a Singapore, cresciuta prima a Jakarta e poi a Londra, trapiantata a Roma, Baby K è milanese dal 2017. "Quando mi sono trasferita ero affascinata dall’idea di andarmene ad abitare vicino all’Arco della Pace, oppure a ‘Chinatown’", ammette lei, all’anagrafe Claudia Judith Nahum. "Così, quando ho scoperto che in quella zona c’era un bel complesso residenziale con vista che spazia fino alle guglie del Duomo, non me lo sono lasciato fuggire".

Posizione strategica, visto che ha lo studio di Takagi & Ketra a due passi.

"Vero. Ma vicino c’è pure quello della Machete Empire Records di Salmo &Co, diciamo che la zona è un piccolo hub creativo".

Perché ha scelto di vivere in centro?

"Quando abitavo a Roma e venivo a Milano mi sentivo come in un film, quello della cantante in viaggio verso la città delle grandi possibilità per la sua musica. Ero affascinata dagli spazi di ex fabbriche trasformati in loft e da tutta un’iconografia che Roma, in quanto città storica, non ha. Stavo lavorando al secondo album ‘Kiss kiss bang bang’ con Takagi & Ketra e il management mi propose di trovare casa in zona. Non l’ho più lasciata...".

Tutto questo viaggiare cosa l’ha spinta a valutare della città in cui risiede?

"A Londra vivevo in periferia, a Pinner. Da un lato c’erano le ultime propaggini della metropoli, dall’altro i campi con le mucche al pascolo. Vivevo in una casa con tanto verde attorno, anche se il mio sogno d’adolescente era quello di fuggire via il prima possibile per andare alla conquista della metropoli, trasformarmi in una donna in carriera come la Melanie Griffith di ‘Working girl’, mio film preferito".

Ed ora la sua casa dei sogni, dove sta?

"Soffrendo lo smog, penso di non rimanere a Milano per sempre. Al momento cercherei di nuovo una dimensione con molta natura; sentendomi addosso in questo momento il desiderio di una ‘slow-life’ da isola paradisiaca, il sogno è la casa affacciata su una spiaggia corallina. Diciamo una remota isola indonesiana, ma non sarebbe male un paesino colombiano immerso nella musica da mattina a sera davanti alle onde del Pacifico".

Il luogo del cuore a Milano?

"Parco Sempione. La stessa Chinatown, coi suoi tempi, mi mette dentro una grande pace. Per questo trovo che Sempione, Chinatown, Arco della Pace e Castello siano le sfaccettature di un diamante perfetto".

E ora?

"Trascorro l’estate intervenendo ad eventi particolari e passo il resto del tempo in studio a produrre provini. Alle vacanze non ho ancora pensato, ma subito dopo Ferragosto vorrei tanto buttarmi su una barca e abbandonarmi alle onde".

Destinazione?

"Un arcipelago con tante tante piccole isole raggiungibili solo via mare. In Turchia, magari".

Il successore di “Donna sulla luna” è in dirittura d’arrivo o c’è ancora tanto da faticare?

"L’idea del concept attorno a cui far crescere il nuovo album ce l’avrei. Stavolta mi piacerebbe metterci pure degli episodi un filo più particolari del solito, anche se oggi l’attività discografica è concentrata così tanto sulla pubblicazione di singoli da perdere un po’ la visione d’insieme che offre, invece, l’album".

Novità?

"Con Villabanks e Achille G, giovane produttore siciliano di Bagheria (Achille Giordano, ndr), ho realizzato da poco un divertissement che s’intitola un ‘Una notte’".

Intanto sulle piattaforme il singolo “Fino al black out” prosegue la sua strada.

"Già, ma è uscito tre mesi fa e sto pensando già al prossimo. L’album è un ‘work in progress’ da cui spero di venire a capo a fine inverno o primavera".

In tempo per Sanremo...

"Non so, ma ammetto che quest’anno col mio staff ci stiamo pensando più del solito".

Sarebbe la prima volta.

"Sì, per la mia carriera sarebbe una bella novità. Prima, però, bisogna avere tra le mani la canzone giusta. Proprio per questo non mi sono ancora candidata e questo, al momento, rende per me il Festival solo un pensiero simpatico con cui flirtare".