Milano, 24 giugno 2015 - Da 750 a tremila lire. Erano questi i prezzi per il ticket to ride, il biglietto che permetteva di entrare al Vigorelli. Cifre piuttosto impegnative per l’epoca. Ma soldi spesi bene. Perché il 24 giugno 1965 sul palco suonavano i Beatles, nella loro unica tournée italiana. E chissà in quanti ne hanno sentito raccontare a casa. Due concerti: il primo alle 17, con 37 gradi all’ombra e settemila capelloni sul prato. Pochini. Alle 21 il secondo, con ventimila spettatori. Ci aveva visto lungo il grande (grandissimo) Leo Wächter, profugo, partigiano, imprenditore antifascista nonché fondatore del Ciak, una lista lunga così di eventi organizzati. Indimenticabile. A lui il merito di una giornata che cambiò la storia e il costume del Bel Paese, all’epoca ancora terra di conquista delle melodie alla Claudio Villa. E scappa un sorriso, pensando che fu chiamato Peppino di Capri ad aprire i concerti dei Fab Four…
Per avere la misura della rivoluzione, vale la pena spulciare i giornali di quei giorni: un trionfo di snobismo e sarcasmo, con i più a non capirci un tubo del fenomeno musicale, concentrandosi su vestiti e guadagni del quartetto che diverrà «più famoso di Gesù Cristo» (parole di John Lennon). Bella eccezione la Natalia Aspesi per Il Giorno, autrice di uno storico reportage. Oggi cadono cinquant’anni giusti. Anniversario di quelli da festeggiare. Come ha pensato bene l’associazione ChiAmaMilano, che fino al 5 luglio propone presso la sua sede di via Laghetto 2 un ricordo attraverso fotografie e memorabilia. Si inaugura oggi alle 18, grazie al contributo del collezionista Umberto Buttafava e ad alcuni materiali unici forniti dalla famiglia Wachter. Un omaggio a Lennon, McCartney, Ringo Starr e George Harrison sotto la Madonnina. Ma anche a quel fenomeno senza misura che fu la Beatlemania: urla, svenimenti, capelli strappati, foto dei propri idoli mangiate a pezzi e cose simili.
A festeggiare l’anniversario saranno presenti anche musicisti, attori e personalità che erano tra il pubblico quel 24 giugno 1965. Mentre stasera alla consolle ci sarà Alessio Granata, fondatore del progetto «Twist and Shout», l’evento che ha portato decine di migliaia di persone a rivivere le atmosfere di quegli anni. Non mancheranno nemmeno le Poste Italiane, con un annullo commemorativo fissato per le 16. Insomma, una grande festa. Per uno di quei racconti che piace riprendere in mano nelle serate un po’ speciali. Chissà se succederà anche a noi. Se con quel misto di orgoglio e malinconia si racconterà di Bob Marley a San Siro, i Nirvana a Milano negli ultimi giorni di Kurt Cobain, Manu Chao in piazza Duomo nel 2001, prima di Genova. Frammenti d’esistenze. E improvvisamente ci si scopre più vicini.
Da oggi al 5 luglio in via Laghetto, 2. Info: 02.76394142.