Venegono Superiore (Varese), 20 gennaio 2016 – Da qualche anno Tiziano Sclavi vive da eremita, e ha scelto Venegono Superiore per tenersi lontano dalle luci dei riflettori. Eppure il “papà” di Dylan Dog, fumetto tra i più celebri del panorama italiano, ha deciso di lasciare una traccia visibile di sé regalando alla biblioteca “Munari” oltre 6.500 volumi della sua collezione privata. Un piccolo tesoro che non si limita a raccontare gusti e passioni personali dell’artista (dal cinema all’esoterismo, senza tralasciare ufo e libri gialli), ma rappresenta anche la principale musa ispiratrice del mitico personaggio horror, che ha incantato intere generazioni.
E proprio per cercare di valorizzare quello che è già stato ribattezzato il “Fondo Sclavi”, il Comune di Venegono Superiore, in collaborazione con la Cooperativa Totem e numerose associazioni locali, ha organizzato una serie di iniziative atte a esportare questo grande patrimonio culturale al di là dei confini cittadini. E, guarda caso, si chiama 'Una biblioteca da paura' la rassegna di appuntamenti che prenderà il via venerdì 22 e sabato 23 gennaio.
Una due-giorni durante la quale adulti e bambini saranno portati per mano alla scoperta di Dylan Dog e del suo creatore in compagnia del critico cinematografico Angelo Croci e del disegnatore Sergio Gerasi, che si cimenterà con uno schizzo dal vivo dell’eroe del fumetto, accompagnato dal clarinettista Marco Checchi. Ma non mancheranno anche aperitivi, laboratori per bambini e maratone notturne di cortometraggi che vedranno interagire gli anziani del centro 'La Trasparenza' e i lettori più incalliti. Chiude la performance la 'Musica da Paura' di Bob Scotti, conduttore di Radio Popolare, in programma il 23 gennaio alle 21.
"Questa iniziativa è solo l’inizio - dice Massimo Lazzaroni, di Cooperativa Totem - speriamo che i cittadini di Venegono ci seguano nel nostro progetto. Non abbiamo intenzione di fermarci, e organizzeremo diverse mostre anche in estate. Certamente siamo contenti che questa iniziativa abbia suscitato da subito molto entusiasmo". Tanto da indurre l’amministrazione comunale a ristrutturare il secondo piano della biblioteca per creare nuovi spazi di lavoro.
E intanto altri volumi di Sclavi potrebbero arricchire il già prezioso fondo. Perché, come ama dire lui stesso, "è finito il tempo di accumulare. Ora, è meglio donare".