ELISA GUZZO VACCARINO
Cultura e Spettacoli

Bolle & Copeland, coppia perfetta della Scala "pop"

Saranno Romeo e Giulietta per rinnovare il trionfo su RaiUno

Roberto Bolle e Misty Copeland nel programma "La mia danza libera"

Milano,16 ottobre 2016 - Senza indugi, senza suspence, senza rumors e senza gossip: la direzione del Teatro alla Scala ha prontamente sostituito alla nuova “Coppelia” di Mauro Bigonzetti, prevista dal 20 dicembre e annullata per motivi di salute, il vecchio “Romeo e Giulietta” di Kenneth MacMillan sulla musica di Prokofiev, diretta da Patrick Fourniller, di comprovata funzionalità. Un anticipo sul previsto calendario di settembre, superando subito l’impasse e rilanciando con alcuni guest di sicuro glamour: Misty Copeland come partner di Roberto Bolle e, il 31 dicembre, la cinquantreenne Alessandra Ferri, storica Giulietta dagli slanci inarrivabili, di ritorno alla Scala con il giovane partner argentino Herman Cornejo. Arrivano tutti dall’American Ballet Theatre, dove Bolle ha un ruolo di primo piano e dove spesso pesca i friends da portare con sé nei Gala da tutto esaurito con cui trionfa dall’Arena di Verona a Rai Uno, dove Misty la scorsa settimana ha debuttato per un’enorme platea italiana proprio in Giulietta accanto al Divo Roberto.

I Due balleranno insieme il 20 e 21 dicembre, e poi il 13 e il 15 gennaio (biglietti in vendita dal 20 ottobre), attirando tutti coloro che attendevano di vedere dal vivo la ballerina che ha fatto parlare di sé tutti i media statunitensi e, di rimbalzo, mondiali: la Copeland è la prima ballerina non bianca - afroamericana - a ricevere la nomina di principal in una compagnia come l’ABT, la seconda per importanza negli States dopo il New York City Ballet, vocata al repertorio classico e neoclassico, dove monta le sue creazioni come coreografo residente Alexei Ratmansky. In un Paese dove la questione razziale è drammaticamente viva e irrisolta, nonostante un presidente nero, la nomima della Copeland ha fatto molto discutere trasformandosi in argomento caldo: è stata una scelta politicamente corretta o del tutto meritata, a prescindere dal colore della pelle? La critica sarà libera di esprimersi sul valore delle sue interpretazioni o avrà “le mani legate”? Lei stessa, orgogliosa del traguardo che ha tagliato, ne ha dato ampia comunicazione insistendo però nel non calcare la mano sulle proprie radici etniche. Un caso delicato negli Usa. Lo sarà anche nella vecchia Europa?

Il caso Ferri rompe un altro tabù, quello dell’età - il che non sarebbe nuovo, visti casi come quelli di Carla Fracci, neo ottantenne, e Alicia Alonso, ballerine di lunghissimo corso - se non fosse per l’annuncio dato a suo tempo di un deciso ritiro dalle scene appendendo le scarpette al chiodo. Chi non vorrà dunque rivederla adesso con il brillante Herman nel vigore della trentina al suo fianco, sicuramente tra i motori di questo grande ritorno alla danza e ora anche a casa, alla Scala nella sua Milano? Mauro Bigonzetti intanto resta in cartellone per la “Serata Händel” dal 20 maggio con le star Zakharova e Bolle.