A dodici anni dalla terza stagione e a undici dal film da domani, mercoledì 26 ottobre, su Disney + arriva "Boris 4". Nata nel 2007 dalla penna dello scomparso Mattia Torre autore con Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, la serie culto conferma tutti i protagonisti storici: il regista Renè, l'egocentrico primo attore Stanis La Rochelle e la sopravvalutata Corinna ("Cagna maledetta!", il tormentone da meme), lo strafottente fonico Biascica, il serafico direttore della fotografia Duccio e in generale tutta la troupe dell'immaginaria fiction 'medical'di infima qualità "Gli occhi del cuore". Ma questa volta quello che il regista René Ferretti (Francesco Pannofino) è stato chiamato a girare è un peplum sulla Vita di Gesù con Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti), interprete - a cinquant'anni suonati - del trentenne Cristo. I tempi sono cambiati, a commissionare la serie non è più la solita tv generalista, ma una piattaforma internazionale con le sue regole di inclusione, il politicamente corretto e la dittatura dell'algoritmo. Insomma, ancora una volta Boris fa i conti con i tempi che cambiano. Ecco 10 cose da sapere sulla serie.
1) Chi è Boris
Boris è il pesciolino rosso, tenuto in una boccia di vetro, che il registra Renè Ferretti porta sempre con sé durante le riprese, poggiandolo il piccolo acquario sul monitor. Non ha una parte attiva nella storia (per intenderci, non sono espressi i suoi pensieri e non "parla") anche se è estrememamente prezioso per il regista, rappresentando qualcosa a metà strada tra il portafortuna e la fonte di ispirazione. Il nome del pesce rosso più famoso delle serie tv è un omaggio al mondo tennistico (Boris Becker). E non è il solo caso René Ferretti ha avuto anche - tra gli altri - Björn (Björn Borg) e McEnroe (John McEnroe), durante le riprese del leggendario "Caprera". Nel terzo capitolo della serie, quando la troupe gira "Medical Dimension", il pesce-talismano si chiama invece Federer (in omaggio a Roger Federer).
2) La sigla
Chiunque abbia visto "Boris" non può non ricordare (e amare) la sigla che apre le puntate, sulle note di "Gli occhi del cuore" scritta da un gruppo altrettanto iconico. Stiamo parlando di Elio e le Storie tese. Una vera e propria chicca. Con la sigla c'è anche un richiamo al tema citato poco fa dell'acquario. Infatti i protagonisti sono immaginati a nuotare all'interno di una boccia. Per la canzone è stato adattato un brano di un album degli Elii, sostituendo il testo originale.
3) Il tasto F4
In "Boris" c'è il racconto nel racconto della vita degli sceneggiatori. Nel corso della narrazione principale appaiono infatti i tre sceneggiatori alle prese con cambi di trama e dialoghi. Con una certezza: nel dubbio inserire la parola "basito" con il comando F4. "Non è possibile che siamo sempre tutti basiti" commenta Stanis La Rochelle. E invece...
4) I tormentoni di Renè
Alcune delle frasi di René Ferretti sono entrate a buon diritto nel parlare comune e nell'immaginario collettivo. Dall'incoraggiamento alla troupe "Dai, dai, dai" all'esultanza "Genio!" passando per "La qualità di ha rotto il c..." e per fare le cose "A c...o di cane" , che sono una sorta di "filosofia di vita" per il regista, spesso frustrato mentre porta avanti il lavoro delle sue fiction.
5) L'eccessiva italianità
Nel corso della serie Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti) spesso lamenta che tutto è "troppo italiano", cioè a suo parere "fatto male", brutto. Del resto l'attore - spesso protagonista delle fiction di Ferretti - guarda decisamente Oltreoceano. Nel corso delle riprese Stanis arriva addirittura a mettere "in discussione" William Shakesperare, tacciandolo di essere - pure lui - "troppo italiano". Altra citazione diventata ormai leggendaria.
6) Questione di luce
In "Boris" che - ricordiamolo - è sempre ambientato all'interno di un set televisivo, fa capolino anche il gergo "tecnico". E' il caso di "smarmellare", parola usata dal direttore di fotografia Duccio Patané (Ninni Bruschetta) per dire "apri tutto", senza prestare troppa cura all'illuminazione di scena.
7) Il (povero) stagista
Tra i personaggi "epici" nella narrazione di "Boris" c'è certamente lo stagista Alessandro (Alessandro Tiberi), che approda sul set de "Gli occhi del cuore 2". Il povero Alessandro si trova alle prese con un ambiente ben diverso da quello immaginato, dove certamente non viene trattato con i guanti, ma anzi, come ultima ruota del carro. Viene soprannominato "Seppia" da Stanis e Biascica e si trova sempre a svolgere i compiti più ingrati (come quando viene terrorizzato dalle manie di Corrado Guzzanti/Mariano Giusti).
8) La nuova serie
Ma di cosa parlerà "Boris 4"? La serie che René deve girare stavolta è 'Vita di Gesù', da un'idea di Stanis La Rochelle. Che non solo vestirà i panni del protagonista, notoriamente morto a 33 anni quando lui ne ha 50, ma anche quelli di produttore, con la sua Snip (So Not Italian Production). Stanis l'ha fondata con Corinna, che da qualche anno è anche sua moglie. La scrittura di 'Vita di Gesù' è stata affidata ai soliti tre sceneggiatori. Coproduttore e organizzatore è Lopez, che, in pensione dalla Rete, si è reinventato produttore con la sua Qqq (Qualità, Qualità, Qualità). L'occasione da non lasciarsi sfuggire è che la Piattaforma europea più importante sta seriamente prendendo in considerazione il progetto ma, prima del via libera definitivo, serve l'approvazione delle sceneggiature (il ''lock'') da parte dell'Algoritmo.
9) Il cast
Quella di "Boris" è una sorta di "famiglia", quindi tutti i volti della serie hanno risposto "sì" al ritorno in scena. Nel cast di 'Boris 4', accanto ad alcune new entry, tornano tutti i gli amati interpreti delle passate stagioni: in ordine alfabetico, Luca Amorosino, Giulia Anchisi, Valerio Aprea, Massimiliano Bruno, Ninni Bruschetta, Raffaele Buranelli, Aurora Calabresi, Paolo Calabresi, Astrid Casali, Antonio Catania, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Cecilia Dazzi, Massimo De Lorenzo, Giordano De Plano, Alberto Di Stasio, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Angelica Leo, Andrea Lintozzi, Emma Lo Bianco, Jerri Mastrodomenico, Francesco Pannofino, Lucio Patanè, Cristina Pellegrino, Maurizio Pepe, Edoardo Pesce, Giuseppe Piromalli, Alessio Praticò, Karin Proia, Andrea Purgatori, Carlo De Ruggieri, Andrea Sartoretti, Pietro Sermonti, Alessandro Tiberi, Giorgio Tirabassi e Nina Torresi.
10) Le colonne portanti
Nella quarta stagione mancheranno, purtroppo, alcune colonne portanti di "Boris". E' il caso di Mattia Torre, apprezzatissimo scenaggiatore e regista morto nel 2019. Nel 2021 gli è stato attributo il David di Donatello per la migliore sceneggiatura originale per "Figli". A ritirare il premio sono salite sul palco la moglie Francesca e la giovanissima figlia. E a pronunciare il discorso è stata quest'ultima, che ha ereditato l'ironia del papà: "Complimenti a mio padre che è riusciuto a vincere questo premio anche se non c'è più", ha detto ringraziando le ostetriche che fanno nascere i figli. "Bravo papà", ha concluso nella commozione della platea. Non ci sarà anche un'atra protagonista della serie, la segretaria di produzione Itala, interpreata da Roberta Fiorentini, scomparsa nel 2019 a 70 anni.