Bosso e Mazzariello improvvisano in "Tandem"

Bosso è la naturalezza dell’improvvisazione e del suono, tecnica mostruosa e sentimento. Julian Oliver Mazzariello, un pianista ritmico e duttile, che sa attraversare con divertimento gli stili di Marco Mangiarotti

Bosso e Mazzariello

Milano, 9 novembre 2014 - Tandem è un magnifico titolo per un duo jazz. Suonare, lavorare, pedalare, avrebbe detto Piero Ciampi. Ci si va, in «Tandem», solo se affiatati (o disperati). Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello, tromba e piano, si frequentano fin dagli esordi dei fortunatissimi High Five, il loro interplay è ormai di pancia, testa e cuore. Non poteva che essere bello questo progetto per Verve che presenteranno dal vivo il 23 novembre al Blue Note di Milano e poi a Orvieto per Umbria Jazz Winter dal 28 al 31 dicembre. Dove è nato. Standard e (bei) temi originali, Fabio Concato che grattuggia «Gigi», Fiorella Mannoia in un elegante e cantautorale versione di «Roma nun fa’ la stupida stasera». Nella versione digitale anche «Estate», il nostro piccolo evergreen.

Bosso è la naturalezza dell’improvvisazione e del suono, tecnica mostruosa e sentimento (a proposito, auguri: ieri era il suo compleanno). Julian Oliver Mazzariello, un pianista ritmico e duttile, che sa attraversare con divertimento gli stili, come Fabrizio. E il duo fra tromba, il cantabile virtuoso e la completezza armonica, verticale e orizzontale, del pianoforte sono un’idea larga della musica, anche del jazz (penso al rapporto più complesso fra piano e sax nel duo Konitz-Solal). Elastica è la pedalata, talvolta alla Tatì, dei due, da Gershwin a Rodgers, Jobim e Legrand, in «Windmills of Your Minds» (liriche dei coniugi Bergman). Il tema di «Taxi Driver», nel film affidato a un sax tenore, è un esempio della ricerca di Bosso sullo strumento (alla Don Ellis). Curioso di ascoltarli in concerto.