Parigi, ritrovate migliaia di pagine inedite di Céline. Presto i nuovi romanzi

Il suo scopritore è il critico teatrale Jean-Pierre Thibaudat. Nell’archivio ricomparso sono presenti anche lettere e fotografie

Un celebre immagine di Louis Ferdinand Céline nel suo studio

Parigi - Scomparse nel 1944, con il saccheggio del suo appartamento parigino in Rue Giradon a Montmartre da parte di militanti della Resistenza francese, sono ora state ritrovate migliaia di pagine inedite dello scrittore francese Louis-Ferdinand Céline (pseudonimo di Louis Ferdinand Auguste Destouches, Courbevoie, 27 maggio 1894 - Meudon, 1º luglio 1961), autore di “Viaggio al termine della notte” e “Morte a credito”. I manoscritti sono appena “riemersi in circostanze sorprendenti”, come ha rivelato il quotidiano francese “Le Monde”. 

Il suo scopritore, il critico teatrale Jean-Pierre Thibaudat, ha passato anni a identificare e trascrivere queste migliaia di pagine scritte a mano e ha anticipato il suo ritrovamento a “Le Monde”, sostenendo che questi documenti “contribuiranno a modificare nel profondo la conoscenza dell’opera dello scrittore”. Nell’archivio ricomparso sono presenti anche lettere e fotografie. Gli inediti dell’autore - messo a suo tempo al bando per antisemitismo e per il suo collaborazionismo con il regime di Vichy, seguì i nazisti in ritirata, e poi si rifugiò in Danimarca - erano stati in parte raccolti dalla vedova di Céline, Lucette Almansor, scomparsa nel 2019, e affidati al suo avvocato Emmanuel Pierrat

Tra i documenti spicca il manoscritto di 600 fogli di “Casse-pipe”, del quale erano state pubblicate solo le poche pagine fino ad oggi note, e un lungo romanzo inedito intitolato “Londres” per oltre mille fogli. Nel 1944, quando era appena fuggito in fretta e furia nella Germania nazista, dei saccheggiatori entrarono nell’appartamento di Céline e rubarono un voluminoso incartamento. Tra questi, lo scrittore ha sempre sostenuto, c’era “Casse-pipe”, il romanzo che doveva formare un trittico con i suoi due capolavori “Voyage au bout de la nuit” (1932) e “Mort à crédit” (1936). Tra i manoscritti, ci sono sei capitoli inediti sulla Grande Guerra, per un totale di 240 fogli. Ferdinand, una sorta di doppio romantico di Céline, è descritto come ferito sul campo di battaglia, poi portato dagli inglesi a Ypres, in Belgio. 

Lì, in un ospedale da campo, osserva i giochi lascivi di un’infermiera, M.lle Lespinasse, che masturba i morti. Una “scena allucinante”, secondo Thibaudat. Ferdinand ha anche una relazione con questa infermiera. Questo è un dettaglio importante, perché i biografi dello scrittore hanno spesso riportato una voce persistente secondo cui Céline aveva una figlia segreta nata da un’infermiera dell’ospedale di Hazebrouck, Alice David, che lo curò per le ferite ricevute al fronte. I capitoli seguenti mostrano Ferdinand che frequenta un pappone e una prostituta chiamata Angèle. L’ultima scena lo lascia in una barca che salpa dalla costa francese verso Londra, proprio come fece Céline nel 1915.

Cèline iniziò anche un altro romanzo in tre parti di oltre 1.000 pagine intitolato “Londres”. Solo la prima parte contiene dieci capitoli. Il romanzo inedito segue il suo eroe attraverso la scena dei papponi di Londra: incontriamo anche un medico ebreo, Yudenbitz, ma senza alcuna traccia reale di antisemitismo in queste pagine. Questo testo prefigura “Guignol’s band”, il romanzo di Céline pubblicato nel 1944. Gli archivi tornati alla luce, riferisce sempre “Le Monde”, contengono anche 600 pagine inedite di ‘Casse-pipe’, un romanzo mitico di cui solo alcuni capitoli erano noti fino ad ora.

 Cronologicamente, è il pezzo mancante tra “Voyage au bout de la nuit” e “Mort à crédit”. “Questo dimostra la sua importanza”, sottolinea Jean-Pierre Thibaudat. In esso, Céline traspone la sua vita al 12° reggimento dei corazzieri di Rambouillet in cui si era arruolato nel 1912. L’insieme è composto da una quindicina di sequenze, dalla strigliatura dei cavalli alle storie d’amore di una ragazza della mensa.