ANNA MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

Caccia ai segreti delle opere d’arte. Per le antiche statue arriva la Tac

“Pazienti“ speciali al Galeazzi, dal Cristo deposto alla Maddalena: "Cerchiamo segnali di sofferenza"

“Pazienti“ speciali al Galeazzi, dal Cristo deposto alla Maddalena: "Cerchiamo segnali di sofferenza"

“Pazienti“ speciali al Galeazzi, dal Cristo deposto alla Maddalena: "Cerchiamo segnali di sofferenza"

Prosegue la collaborazione tra la Scuola di Restauro di Botticino-Valore Italia, che ha sede a Mind e a Milano Bovisa, e il reparto di Radiologia Diagnostica dell’Irccs Ospedale Galeazzi. L’ospedale ha accolto, per il secondo anno consecutivo, alcuni “pazienti“ speciali: opere d’arte da sottoporre a Tac molto avanzate. Con il più sincero entusiasmo del responsabile prof Luca Maria Sconfienza (anche docente di Radiologia presso l’Università degli Studi di Milano). Ieri si è applicato a quattro opere delle quali ci rivela i risultati diagnostici: "Il ligneo “Cristo deposto” con i segni della flagellazione sul corpo, proveniente dalla Chiesa di San Bernardino alle Ossa di Milano, rivela diversi tasselli di legno per sostenere la struttura. Da capire, se alcuni sono stati rimpiazzati. Altra scultura intagliata in legno, la “Maddalena” del XIX secolo, dalla cattedrale di Albenga, in posizione genuflessa, braccia aperte e protese verso l’alto, viso in direzione del Cristo ad esprime dolore e costernazione, mentre assiste impotente alla sua sofferenza, sul capo, una aureola metallica aggiunta successivamente. Ma è vestita d’oro? Vedremo meglio... La cassetta birmana Kammavaca (per testi sacri utilizzati durante le cerimonie monastiche del buddhismo Theravada), laccata con la linfa della pianta Gluta usitata, pure XIX secolo, nella collezione del Museo PIME di Milano, è bellissima, con intarsi di pietre dure: lesionata, ma la rottura hanno cercato già di ripararla con una certa competenza. La tela “Piegare il blu” n°3 (del trittico che comprende anche “Piegare il giallo” n°1 e “Piegare il nero n°2”) conservata al Museo MA*GA di Gallarate, che Cesare Berlingeri dipinse nel 1994". Sì, anche l’arte contemporanea soffre: "Come gli uomini, se non sono conservate in condizioni ottimali", agiunge il medico.

Perciò diventano oggetto delle cure degli studenti della Scuola, che ne racconteranno l’iter di studio, esami specifici e interventi nelle loro tesi di laurea: "Un corso di 5 anni, costo 10.000 euro l’anno, tirocinii pure al Louvre e alla Reggia di Versailles, lavoro assicurato al 100%, anche a New York" spiega Salvatore Amura, amministratore delegato Valore Italia. Orgoglioso di questa scuola-laboratorio, che si propone di attivare cantieri anche molto impegnativi, per mettere i giovani di fronte a sfide interessanti. Orgoglioso che l’innovazione sia applicata al restauro addirittura in ospedale, offrendo un’opportunità straordinaria: "Visione nitida dell’opera, in tutte le sue parti, senza compromettere o modificare la struttura del manufatto stesso". A consolidare un prestigio, che la Scuola di Botticino - fondata nel 1974 nella località bresciana delle cave di marmo, di cui conserva il nome, pur dopo il trasferimento dentro il parco scientifico della Milano proiettata internazionalmente - consolida nel nostro Paese e nel mondo.