
Carmen Consoli
Milano, 22 gennaio 2016 - Il teatro si addice a Carmen. La dimensione teatrale, come stasera agli Arcimboldi con “Natura, racconti e cambi di scena”, data zero a Foligno e prima all’Auditorium di Roma. Basterebbe la versione piano e voce di “Non volermi male”, registrato mercoledì, a giustificare l’acquisto del biglietto. Carmen Consoli, che da sempre frequenta Emma Dante, compagnie, testi e regie, fa outing vero con questo tour in teatro che mantiene il nucleo del gruppo femminile ma aggiunge ai colori del rock altre corde e suoni per un viaggio che la porta lontano dall’idea di concerto pop rock ma vicino al cuore della sua musica. Dopo il live estivo nei grandi festival è un ritorno alla pancia emotiva e alla testa del suo racconto, sul palco con basso e batteria, chitarra e tastiera ma anche violini, violoncelli e tamburelli. Al centro la parola, la narrazione intima e confidenziale di storie, personaggi, intrecci narrativi che ritroviamo anche nell’album “L’abitudine di tornare”.
E qui sono le scenografie ad accogliere le canzoni, pedane concave come libri su cui gli strumenti acustici suonano come sospesi nell’aria; specchi che riflettono la platea inglobandola nella scena; tantissime piante, tracce di una natura che irrompe nella quotidianità. Come quella intorno alla sua casa sull’Etna. Anche il suo amore per l’antiquariato e le bambole di marzapane, raccontato su Sky Arte, è un tassello di quell’universo in scena. “Le mie pupe, le mie femminazze” e nei confronti delle quali nutre anche una “sana gelosia”. «Ci parlo, ci gioco – confida – e quando le finisco vorrei che fossero trattate bene e che possibilmente non fossero mangiate mai, ma invece è proprio questo il loro destino.
Perché tutto inizia e finisce - spiega - anche la vita e quindi anche le bamboline di zucchero». In scaletta l’ultimo lavoro, molto bello e importante per i testi, gli arrangiamenti e gli squarci melodici e la punteggiatura elettronica, le arie popolari che la sceneggiatura contempla. Al fianco di Carmen, voce e chitarra, Massimo Roccaforte alla chitarra, Roberto Procaccini alle tastiere, Fiamma Cardani alla batteria e Luciana Luccini al basso, nei due tour de “L’abitudine di tornare”, Adriano Murania, polistrumentista e primo violino del Teatro Bellini di Catania, Valentina Ferraiuolo, tamburellista del progetto le Malmaritate, e Claudia Della Gatta al violoncello. Il disegno e la scena sono di Paolo Fossataro.