ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Clara e l’emozione del primo tour: “Non sono una vampira senza cuore (anche se a volte mi piacerebbe)”

Il debutto a Roma, poi Milano. “Questo anno mi ha cambiato la vita. Un altro Sanremo? Non dico nulla”

La cantante Clara, pseudonimo di Clara Soccini

La cantante Clara, pseudonimo di Clara Soccini

«Sicuramente l’emozione gigante di Sanremo Giovani, poi quella del Festival e, infine l’apertura dello show di Lana Del Rey all’Ippodromo La Maura davanti al popolo dell’I-Days. Cantare davanti a 60mila persone è stato bellissimo, volevo dimostrare ai fans della Del Rey più scettici che la scelta degli organizzatori era stata giusta. Credo di esserci riuscita e l’affetto del pubblico, i messaggi ricevuti poi, mi hanno riempito il cuore».

Un altro momento indelebile?

«Sicuramente la Cerimonia d’apertura della Mostra del Cinema di Venezia: non mi capita tutti i giorni di avere davanti Tim Burton e cantare per lui».

Le è dispiaciuto non potersi esibire a Cagliari per il presidente Mattarella in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico?

«Sì, ma ho dovuto ascoltare il mio corpo e il medico, che m’ha detto di fermarmi. M’è dispiaciuto. Anche perché avrei tanto voluto fare il TikTok del mio ultimo singolo ‘Nero gotico’ con lui».

Prego?

«Ho fatto il TikTok con Bruno Vespa e pensavo di farlo pure col Presidente. Penso che si sarebbe divertito».

Venendo all’ultimo singolo “Nero gotico”, si sente davvero una vampira “con il sangue troppo freddo” come dice nella canzone.

«I vampiri sembra sempre senza emozioni e senza cuore, ma in realtà quando parlo della ‘bastarda con lo sguardo quasi spento’ e del ‘ragazzo con il cuore di cemento’ lascio capire che le emozioni ci sono. O ci sono state. E poi l’immagine del vampiro è molto gotica».

Quindi, quando scrive le canzoni parte dal titolo?

«No, parto dal ritornello. Perché le strofe mi vengono facili, mentre quello comporta più lavoro e così parto da lì. ‘Nero gotico’ in realtà è la notte un viaggio nelle tenebre, nella nostalgia, ma con un bit tutt’altro che nostalgico».

Giù dal palco è vampira?

«Nella vita privata, assolutamente no. Anzi, mi piacerebbe ogni tanto fare la parte di quella senza cuore, ma non mi riesce molto bene. Penso, invece, che nel mondo lavorativo a volte lo si debba un po’ essere».

Cosa c’entra l’ambientazione del video in una cava di pietra?

«La sceneggiatura del video l’ho scritta io, sviluppando un’idea che avevo da tempo. Quella della ruspa e di me che canto nella benna l’ha avuta invece il regista. Mi piaceva il contrasto tra il momento solare che sto vivendo e la cupezza dell’ambientazione di questa storia. Tutto proiettato in un contesto molto diverso rispetto a quanto ci si sarebbe attesi dal testo».

In estate s’è divista tra festival ed eventi delle radio.

«Due esperienze completamente differenti. Ai festival c’è il pubblico che è lì per te e quello che è lì per altri, quindi, anche chi non ti conosce in quei contesti ha modo di scoprirti. Agli eventi delle radio, invece, c’è una platea molto carica che salta dall’inizio alla fine della tua canzone».

Nello spettacolo ci sono delle cover?

«Sì, fra queste ‘Clown’ di Emeli Sandè; una delle prime canzoni che mi ha fatto studiare la mia insegnante di canto moderno e che mi ha un po’ segnato la vita. È stato quando facevo la modella che un fotografo, dopo avermela sentita cantare sul set, ha voluto presentarmi gente della musica. Dopo allora non l’ho più cantata e mi sembra il momento giusto per ritirarla fuori».

E a Carlo Conti una canzoncina per Sanremo l’ha mandata?

«Pronto? Pronto? Scusi… è caduta per un attimo la linea».