
Il direttore Alessandro Cadario
In occasione dell’apertura delle celebrazioni per l’80simo anniversario della Liberazione e per i festeggiamenti dell’Orchestra, I Pomeriggi Musicali che debuttò il 27 novembre 1945, oggi, nell’ambito di Milano è Memoria e del palinsesto “Tempi di Pace e Libertà” al Teatro Del Verme, alle 17, l’ensemble milanese diretto da Alessandro Cadario eseguiranno “Dai calanchi di Sabbiuno” di Fabio Vacchi, composto nel 1995 su commissione della Scala a 50 anni della Resistenza. È un brano di breve durata, quanto di rara concentrazione espressiva. Il titolo e l’atmosfera evocano il tragico eccidio di cento partigiani avvenuto a Sabbiuno, nei pressi di Bologna - città di origine del compositore - prima della fine della Seconda Guerra; i corpi furono gettati dai nazifascisti nei calanchi, cavità impraticabili scavate dalla pioggia nei terreni argillosi. La preposizione del titolo invita a non interpretare il pezzo come descrittivo o commemorativo, poiché sottintende un moto da luogo che continua nel presente, quasi che questa musica non abbia mai cessato di sprigionarsi dai calanchi, a custodia dei poveri corpi oltraggiati da ingiusta morte e indegna sepoltura. Segue la “Sinfonia n. 40 in Sol minore K550” scritta da Mozart tre anni prima di morire: sono 30 minuti fra i più celebri della storia della musica occidentale per l’intensità espressiva, l’imprevedibilità armonica, l’ambiguità del significato. Domina la cifra del tragico, una malinconia nera che impregna l’invenzione tematica.
Grazia Lissi