ANDREA SPINELLI
ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Estate con l’alchimista francese. Da Venezia a Pompei, via Milano. Mostra e musica firmate Jarre

Il 3 luglio il concerto in piazza San Marco, due giorni dopo quello all’Anfiteatro degli Scavi. Dal 12 giugno al Meet l’esposizione delle sue opere visive. "Ma sogno il sagrato del Duomo".

Il 3 luglio il concerto in piazza San Marco, due giorni dopo quello all’Anfiteatro degli Scavi. Dal 12 giugno al Meet l’esposizione delle sue opere visive. "Ma sogno il sagrato del Duomo".

Il 3 luglio il concerto in piazza San Marco, due giorni dopo quello all’Anfiteatro degli Scavi. Dal 12 giugno al Meet l’esposizione delle sue opere visive. "Ma sogno il sagrato del Duomo".

Raffinato viaggiatore dell’intelletto, abituato a far buon viso alla fortuna, Jean-Michel Jarre ha scelto ieri Milano per presentare al Meet Digital Culture Center “Oxyville” l’installazione ispirata al suo ultimo album “Oxymore” concepita per la 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Unendo idealmente Milano con Venezia e Pompei, dove l’alchimista elettronico francese ha in programma due concerti il 3 luglio in Piazza San Marco e due giorni dopo all’Anfiteatro degli Scavi, dal 12 giugno al 7 settembre il Meet ospiterà nei locali di Porta Venezia “Promptitude“, mostra delle opere visive di Jarre realizzata per esplorare il rapporto uomo-macchina.

Jean-Michel, questa mostra rinnova il suo rapporto con Milano dove s’è esibito sempre indoor. "Già, ma il sagrato di piazza Duomo sta fra i miei sogni da tempo. Quando parliamo di architettura, le prime tre cattedrali a cui penso sono la Sagrada Familia a Barcellona, Notre Dame a Parigi e il Duomo di Milano. Sarebbe un onore e un privilegio poterci suonare".

Sognava pure di fare un concerto in piazza San Marco, con le cuffie per rispettarne il patrimonio architettonico. Il momento è arrivato. E senza cuffie. "Quella era una vecchia idea nata davanti alle polemiche seguite al concerto dei Pink Floyd in Laguna. La città era stata chiusa alla musica e così lanciai l’idea dello show silenzioso. Oggi che è tutto tornato alla normalità non c’è più bisogno delle cuffie né del wi-fi".

All’aperto finora aveva suonato solo a Torino nel ’95 per la presentazione di due modelli d’auto, Fiat Bravo e Brava. "Già, anche se quella è la dimensione che prediligo per la connessione che si crea tra la musica del palco e la cornice architettonica che lo circonda. San Marco e Pompei sono posti speciali in quanto legati al mio amore per l’Italia, che nasce dai ricordi, dalle fantasie, dalle visioni pittoriche dei film di Federico Fellini. Quando ero studente il mio concetto di opera totale era intimamente connesso con le pellicole di Fellini e Luchino Visconti così come, in campo letterario, con i libri di Italo Calvino e Umberto Eco. E poi c’è l’opera italiana, che è stata, ed è ancora, una delle mie grandi passioni perché grande esempio di quell’esperienza immersiva nelle arti che provo ad inseguire pure coi miei spettacoli".

In quali altri posti le piacerebbe portare la sua musica? "In India, perché non mi ci sono mai esibito. Anche se ho suonato alla Reggia di Versailles e alle Piramidi di Giza, non penso necessariamente alla fastosa cornice del Taj Mahal perché per connettersi con l’India ci sono anche tanti altri luoghi. In questi anni di forti tensioni politiche internazionali, una cosa che mi preme sottolineare è che sono in linea di principio contrario a tutti i tipi di boicottaggio culturale. Li ritengo un errore. Anzi, penso che la musica rappresenterebbe un formidabile cavallo di Troia per arrivare alle coscienze della gente".

La politica non la pensa così. "E sbaglia perché non è accettabile infliggere a popoli che già sopportano forti restrizioni alla libertà di pensiero e parola la punizione pure di non poter avere accesso all’arte di culture diverse. Dovremmo portare i nostri film, la nostra musica in Paesi come Iran o Corea del Nord. Mia madre, figura di primo piano nella resistenza francese, diceva che l’ideologia non andrebbe mai confusa con le persone".