È sufficiente accendere la radio. Ascoltare le notizie. In qualsiasi giorno, in qualsiasi ora. Ieri ad esempio erano due i femminicidi in italia. A cui si aggiungono le cronache nerissime provenienti dalle aule del tribunale. Numeri che dovrebbero interrogarci a fondo su quello che siamo e sulla società che abbiamo costruito. Nell’attesa, il tema della violenza sulle donne è da tempo in dialogo con le arti. Ancor più a teatro. Come dimostra il progetto "Succede" di Gabriella Salvaterra, attrice e regista sudamericana, i cui lavori a Milano sono da tempo accolti al TeatroLaCucina di Olinda, all’ex-Paolo Pini di via Ippocrate. Ed è lì che da stasera si può vivere questo labirinto immersivo, percorso installativo e sensoriale a cui si accede uno spettatore per volta. Lasciando che le emozioni e i rimandi personali, aprano una riflessione inedita sul patriarcato e sulla violenza, intesa come componente intrinseca (e invisibile) di tante relazioni. "Il mio processo creativo parte sempre dallo spazio – spiega Salvaterra – e le parole, le azioni e le emozioni che emergono derivano tutte dal luogo immaginario che creo per vivere queste esperienze. Mi sono interrogata sui tradimenti che, in nome dell’amore, noi donne commettiamo contro noi stesse, tradimenti profondamente radicati in storie invisibili e silenziate. Forme di oppressione, così normalizzate e silenziose, che mettono a rischio l’identità della donna". Un habitat intimo. Delicato. All’interno di un paesaggio visivo, olfattivo, sonoro di grandissima cura. Un orizzonte famigliare ma onirico. Che porta lo spettatore a compiere scelte difficili. Il percorso dura meno di un’ora. Oggi si comincia alle 18. Repliche fino al 9 novembre, anche la mattina per le scuole. Prenotazione: olinda.org. Diego Vincenti
Cultura e SpettacoliEx Paolo Pini, femminicidi e patriarcato. Riflessioni a teatro di Gabriella Salvaterra