ELVIRA CARELLA
Cultura e Spettacoli

Vittoria Puccini tra cinema e serie tv: “I personaggi? Attingo anche dalle mie esperienze. Vorrei essere più istintiva, in amore sono senza paure”

L’attrice protagonista del film di Paolo Genovese ‘FolleMente’, record di incassi al botteghino. E in ‘Belcanto’, in onda su Rai 1 in prima serata

Vittoria Puccini nella serie tv in quattro puntate 'Belcanto'

Vittoria Puccini nella serie tv in quattro puntate 'Belcanto'

È bella ed abile nell’interpretare le vite altrui. Vittoria Puccini è la protagonista in “FolleMente” di Paolo Genovese, film con incassi record al botteghino, e in “Belcanto”, la serie tv diretta da Carmine Elia, in onda su Rai 1 in prima serata, la cui ultima puntata verrà trasmessa domani.

Vittoria, come ci si cala in un personaggio?

"Inizialmente, lo stile e l’abito mi aiutano ad inquadrarlo e a riempirlo di tutto ciò che lo anima, attingendo anche alle mie esperienze. Do forma ad un personaggio, che diventa poi altro. E la cosa più divertente è che la maschera che indosso diventa altro".

Partiamo da Giulietta.

"In FolleMente si racconta la storia di un primo appuntamento tra un uomo ed una donna, impersonati da Edoardo Leo e Pilar Fogliati, non solo attraverso ciò che succede realmente durante la cena, ma anche per mezzo dei loro pensieri. Nelle loro teste ci sono 4 personaggi, che rappresentano i diversi lati delle loro personalità. Io sono la parte romantica e sognatrice".

Quindi?

"Vorrei che Lara, ossia Pilar, nel corso della serata provi a fidarsi dell’uomo, senza essere bloccata dalla paura di soffrire, al contrario delle altre anime, insite nella sua testa, più orientate a percepire i segnali indicativi del fatto che non è la persona giusta".

FolleMente Vittoria Puccini: "Vorrei essere più istintiva. In amore sono senza paure"
Una scena di “FolleMente“. Da sinistra: Vittoria Puccini (Giulietta), Maria Chiara Giannetta (Scheggia), Emanuela Fanelli (Trilli)

Nel film si evidenziano le sfaccettature del nostro io. Che cosa le piace del suo carattere e che cosa non gradisce?

"In me è presente una componente razionale, una capacità di controllo, solo in parte positiva, perché a volte mi piacerebbe essere più istintiva, avere meno paura di mostrare le mie emozioni, i miei sentimenti".

Cos’è per lei l’amore?

"Il motore della vita, il motivo per cui siamo indotti a svegliarci la mattina".

Ha mai avuto paura di soffrire?

"Mi identifico in Giulietta. In amore, la mia parte razionale comanda poco, vivo e non mi lascio sopraffare da tale paura".

Maria in Belcanto è molto determinata...

"Anche indipendente, pronta a tutto per il bene delle figlie. Con loro si è sottratta alla vita misera, alla violenza del marito e da Napoli è scappata a Milano, in cerca di fortuna... È diffidente, reca ferite che l’hanno un po’ indurita, per cui inizialmente le è inconcepibile abbandonarsi alla sfera dell’amore…"

Nella serie tv si evince l’indipendenza femminile. Il suo pensiero?

"C’è ancora molto da fare per la parità di genere. L’uomo deve maturare un rispetto reale nei confronti della donna ed appropriarsi della dimensione sentimentale, emotiva, senza vergognarsene, come accade in Belcanto".

La figura femminile nella società odierna.

"Molti sono ancora gli episodi di femminicidio e di violenza contro le donne. Faccio parte della Fondazione “Una Nessuna Centomila”, creata da Fiorella Mannoia ed altre. Raccogliamo fondi per i centri antiviolenza e ci battiamo per far introdurre nelle scuole l’educazione all’affettività, al fine di relazionarsi con l’altro sesso con rispetto".

Milano è…

"In continua evoluzione. Mi piace il connubio urbanistico tra il vecchio e il nuovo, simbolo di uno sguardo verso il futuro e vincolo con la tradizione. Milano è legata alla moda, mondo che mi affascina e di cui comprendo il lavoro “dietro le quinte” ed i messaggi trasmessi da un abito o da una collezione. Ho da poco presenziato alle sfilate di Ferretti, di Fendi e di Armani".

Come la vestirebbe?

"È al passo con i tempi. La vedrei indossare un vestito legato all’oggi. Se considero la Scala, invece, ripenso all’800 e ad un costume. In Belcanto, si rappresenta in questo luogo iconico il Nabucco di Verdi, simbolo dei moti risorgimentali e voce dei rivoltosi contro lo straniero".

Il colore della città?

"Bianco ghiaccio, per la sua forte vitalità, pulizia, eleganza ed essenzialità".