MARCO MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

De Gregori sotto il vulcano fra Dylan e Dalla

Vite parallele sono le pubblicazioni live di Francesco De Gregori, rispetto alla sua produzione in studio, altrettanti momenti di verità

Francesco De Gregori

Milano, 16 febbraio 2017 - Vite parallele sono le pubblicazioni live di Francesco De Gregori, rispetto alla sua produzione in studio, altrettanti momenti di verità. Album fitti come la pioggia, da rock band, in anni di rumoroso silenzio, oggi testimonianza di famiglie musicali allargate e di nuova voglia di cantare un repertorio, che qui comprende anche il “suo” Dylan. Poi anche i luoghi contano, come Pompei per i Pink Floyd. “Sotto il vulcano” (Caravan-Sony) è il doppio cd del suo concerto del 27 agosto 2016 al Teatro Antico di Taormina, tappa del suo “Amore e furto” tour, prodotto da Guido Guglielmonetti. Con la chicca, ormai radiofonica, di “4 marzo 1943”.

«L’estate scorsa, mentre ero in Sicilia, sono capitato vicino a casa di Dalla, ai piedi dell’Etna, e mi è venuta in mente “4 marzo 1943” - racconta Francesco De Gregori -. Il giorno dopo dovevamo suonare a Taormina, così l’abbiamo messa nella scaletta e la sera l’abbiamo spinta in alto. Non ho pensato a una celebrazione di rito, a un omaggio pubblico o a niente del genere. Solo a questa grande canzone, a come la cantava Lucio e al tempo che è passato senza toccarla». Era a Milo, dove ha casa Franco Battiato e la versione mantiene le promesse, è intensa e nuda, sembra un duetto improvvisato con Lucio, sincera come tutto il concerto (grazie una piccola orchestra di chitarre, tastiere e fiati). C’è qualcosa di “Rimmel” e tutto quel che vorreste ascoltare. Sotto il vulcano anche la musica migliora.