ANNA MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

Franzosini, l’anticonformista sincero. I miei fatti minori nella grande Storia

Dal lavoro in banca, uno dei primi maschi a prendere il part-time, fino all’agognata pensione anticipata. E poi la vera vita letteraria: domani a Lecco e il 5 maggio a Milano presenta il suo “Per espresso desiderio”.

Edgardo Franzosini, milanese, primo pseudonimo letterario Edgar Lander

Edgardo Franzosini, milanese, primo pseudonimo letterario Edgar Lander

Pseudonimo, Edgar Lander, per l’affaccio letterario nel 1984. Voleva restare segreto, Edgardo Franzosini, come scrittore?

"Ufficialmente ho lavorato 35 anni come impiegato “non modello”, per la Banca Nazionale dell’Agricoltura. Vi ero entrato dopo il fattaccio della strage. Rimanendo fino alla pensione anticipata. Uno dei primi maschi a prendere il part-time. Perciò, guardato con sospetto".

Autore di culto è diventato, raccontando fatti e personaggi sconosciuti, ma legati alla Storia. Per esempio, “Sotto il nome del Cardinale” s’intreccia a quella di Lombardia...

"Infatti, narro la vicenda di Giuseppe Ripamonti, Dottore dell’Ambrosiana, protégé di Federico Borromeo. Che lo accolse nel palazzo arcivescovile. E poi lo imprigionò per quattro lunghi anni".

Colpevole di stregoneria o sodomia?

"All’origine di tutto, il “fatto mirabile, incredibile ”, o piuttosto “orribil e atroce” è che esistano signori i quali “aspirano a guadagnarsi fama immortale con lavori faticati da mani che non sono le loro, ed ai quali appongono il proprio nome”. Anche se si tratta del nome santo di Federico Borromeo: tormentato da un’irresistibile vocazione letteraria, e dal complesso d’inferiorità nei confronti del cugino San Carlo, ricorreva a uno scrittore ombra".

Si sente in sintonia con il ghostwriter del Cardinale?

"Se mi avessero chiesto di farlo, avrei rifiutato. Per il compaesano Ripamonti ho simpatia: è sepolto a Rovagnate, frazione unita a Perego per formare il comune di La Valletta Brianza, dove vivo".

A Milano da pendolare?

"Ci ho abitato a lungo, arrivando qui piccino, in via San Gregorio. Con la possibilità di passare alla portineria del vostro quotidiano, allora nelle vicinanze, per farmi dare dalla mano di legno inguantata del custode “Il Giorno dei Ragazzi ” il giovedì. Supplemento a fumetti, con avventure fantascientifiche".

L’ultimo stralunato protagonista dei suoi racconti, magnificamente scritti in stile sobrio e misurato, si trova in “Per espresso desiderio” (Feltrinelli). Presentazione, domani alle 18 alla Libreria Volante di Lecco, e il 5 maggio alle 18.30, a Milano, da Feltrinelli in viale Sabotino. Sveliamo che ricostruisce un incesto. Vero o immaginario?

"Paul Léautard, innamorato della sua bellissima madre, è uno scrittore francese morto ultraottantenne nel 1956. Anticonformista sincero. Vissuto isolandosi nel piacere di scrivere a casa propria, con la penna d’oca, a lume di candela, solamente per sé...".

Un diario?

"Sì, monumentale: 6.500 pagine, raccolte in 19 volumi".

Quindi, pubblicato forse contro la sua volontà. Comunque, Léautard non era sconosciuto al pubblico.

"Popolarità e successo gli erano arrivati, dopo gli anni Cinquanta, con gli Entretiens radiofonici: agli ascoltatori piaceva la sua voce da sirena, nelle conversazioni con Robert Malle. Che alimentarono la leggenda basata sulla sua misantropia, sulla perentorietà severa dei suoi giudizi, sul suo amore per gli animali abbandonati".

La languida gattina bianca del finale perché, Franzosini, ce la fa trovare sul letto dove lui l’accarezza?

"Per riflettere sulle amanti: finita con una, si incomincia con l’altra. Non con la madre: solo una puoi averne, come la vita".