Funerali Gianfranco D'Angelo: l'addio di amici e colleghi alla star di Drive In

I funerali alla Chiesa degli Artisti di Roma. Il ricordo di Ezio Greggio: "Ha saputo regalare sorrisi e allegria"

Gianfranco D'Angelo

Gianfranco D'Angelo

Oggi nella Chiesa degli Artisti della Capitale, i funerali di Gianfranco D'Angelo, morto domenica a Roma all'età di 84 anni. A dare dire addio all'attore tanti amici e colleghi. Tra i primi a ricordare l'artista Ezio Greggio, che con D'Angelo ha condiviso l'avventura di "Drive in", programma cult degli anni '80. Nei giorni scorsi il presentatore di "Striscia" ha spiegato: "Se ne va non solo una persona a me particolarmente cara ma che è stata importante nella mia vita". "Sei stato grande al cinema, in tv e in teatro regalando sempre risate ed allegria - ha aggiunto attraverso il suo profilo Twitter -. Ti voglio bene Frankie collega, amico e fratello. Has has fidanken", ha concluso, ricordando uno dei tormentoni di D'Angelo. Il regista Antonio Ricci, ha ricordato il profondo legame che si era creato tra i protagonisti dello show e ha raccontato un recente aneddoto: "A fine ottobre, mentre ero ammalato di Covid, mi ha scritto: ''Anto', ma perché hai preso il Covid adesso che a gennaio esce quello nuovo?''. A fine settembre dovevo incontrarlo perché voleva parlarmi di ''Tre amici al bar'', spettacolo teatrale con Sergio Vastano (altro compare del Drive in) che sperava di portare in tivù. Adesso non ci resta che piangere. E dare un abbraccio affettuoso alle sue figlie", ha concluso Ricci.

"Il mondo del cabaret e del teatro perde un grande attore. E io perdo un amico vero"

Commosso anche il ricordo del comico e cabarettista milanese Enrico Beruschi, che ha condiviso con D'Angelo il successo di "Drive In": "Con Gianfranco D'Angelo il mondo del cabaret e del teatro perde un grande attore e io perdo un amico vero" ha detto in un'intervista a "ilgiorno.it". "Ci sentivamo spesso, quando lui si trovava a Milano per lavoro mi chiamava e quando potevo lo raggiungevo - ha detto Beruschi con la voce spezzata dalla commozione -. Non sapevo che stesse male. Ho appreso della sua scomparsa stamattina per caso, mentre ero a messa perché da ieri sono in montagna e qui il telefono non prende. Sono rimasto basito, non ho realizzato subito". Per Leo Gullotta (interpellato dall'agenzia Kronos) ci ha lasciati: "una persona appassionata e un artista che ha segnato nello spettacolo leggero italiano una fase precisa della sua evoluzione, monologhista fantastico, uomo di spettacolo fino all'ultimo"

La carriera

Attore, comico, cabarettista e doppiatore, D'Angelo diventò celebre negli anni Ottanta partecipando a programmi televisivi poi diventati cult. La sua  carriera inizia a teatro negli anni '60. Nel 1968 viene chiamato da Lando Fiorini e lavora al Puff fino al 1970, poi lavora in vari cabaret d'Italia tra cui il Derby di Milano. In seguito inizia la sua collaborazione con il teatro romano Il Bagaglino che lo porterà a lavorare con Gabriella Ferri, Oreste Lionello, Enrico Montesano e Pippo Franco.  L'esordio televisivo avviene in Rai nel 1971 quando partecipa al programma 'Sottovoce ma non troppo'. Successivamente prende parte al programma 'Foto di gruppo', nel quale affianca Raffaele Pisu. Interpreta un commissario di polizia nel film per la televisione 'La bambola', della serie 'La porta sul buio', prodotta da Dario Argento e andata in onda sulla Rai nel 1973. Negli anni '70 seguono alcune partecipazioni a spettacoli televisivi come 'Milleluci' (1974 con Raffaella Carrà), 'Dove sta Zazà' (1973) e 'Mazzabubù' (1975).

Il vero successo, però, arriva nel 1983 con la partecipazione al programma 'Drive In' di Antonio Ricci. Andrà in onda per cinque anni e D'Angelo interpreta il personaggio del signor Armando, proprietario e addestratore del cane 'Has Fidanken'. Tra gli altri personaggi interpretati vi sono il Tenerone e le imitazioni di Pippo Baudo e Katia Ricciarelli (all'epoca consorti), Sandra Milo, Roberto Gervaso, Piero Angela e Raffaella Carrà.

Nel 1988 conduce su Italia 1 insieme a Ezio Greggio la prima stagione del programma Striscia la notizia. Inoltre, nello stesso periodo conduce i programmi Odiens (tra i personaggi interpretati vi è l'imitazione di Marisa Laurito) e Televiggiù.  Nel 1992 è il protagonista della sitcom 'Casa dolce casa', assieme ad Alida Chelli e Enzo Garinei. Torna in Rai nel 1993 conducendo con Gabriella Carlucci su Rai 1 lo spettacolo 'Luna di miele'. Nel biennio 1995-1997 è 'Diavolik', con la Carrà nei panni di Eva Kant in 'Carràmba! Che sorpresa'. Nello stesso anno è protagonista del recital 'Bravo Bravissimo', dedicato alla sua carriera.  Dopo aver vinto quattro Telegatti, nel 2001 vince il Delfino d'oro alla carriera. Nel 2015 partecipa a Italia's Got Talent su Sky, come concorrente ospite, senza essere giudicato. Nel 2017 è in tournée teatrale con 'Quattro donne e una canaglia' insieme a Corinne Cléry, Barbara Bouchet, Marisa Laurito e Paola Caruso. Nel 2019 appare nel film 'W gli sposi' diretto da Valerio Zanoli. Nel cast anche Paolo Villaggio, alla sua ultima interpretazione cinematografica.