ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

GionnyScandal: la mia Buonanotte al solito rap

Il cantante brianzolo dopo una vita difficile è arrivato al successo. "Scrivo per quelli come me, che si sentono persi..."

Gionata Ruggieri, 29 anni, in arte GionnyScandal

Milano, 27 settembre 2020 - Gionata Ruggieri ha 29 anni (proprio oggi) e vive a Meda, ma il suo alter ego GionnyScandal abita invece le fantasie di tutti quei ragazzi segnati dalla vita a cui il rap e YouTube hanno dato una possibilità. Cresciuto dalla nonna dopo aver perso a 5 anni il padre e a 10 la madre, Gionata-Gionny ha scoperto a 17 di non essere figlio di quelli che credeva i suoi genitori. E a 25 di avere un fratello. Non poco, quanto a colpi di scena, in un’esistenza sola. Eppure l’autore della pruriginosa “Pesca” non s’è mai perso d’animo, nonostante le difficoltà, gli attacchi di panico, quel corpo coperto di tatuaggi come fosse l’armatura di un super eroe degli amatissimi videogiochi. Oggi, forse, non ne ha poi così bisogno, forte delle certezze che gli danno 5 album, la “Siamo quel che siamo” condivisa con Max Pezzali e consensi incassati pure da “Buonanotte” pubblicata solo due giorni fa ad assaggio del nuovo album in arrivo nel 2021.

Gionny, quattro anni fa rappava “Buongiorno”, ora è il momento di “Buonanotte”. "Siccome sono più bravo a parole che a fatti, ho scritto questo pezzo di getto nel periodo in cui m’ero lasciato con la mia ragazza per dirle ciò che non riuscivo ad esprimere di persona".

Ha funzionato? "Per fortuna sì, visto che ci siamo ritrovati e stiamo vivendo un momento felice. Anche se io abito da solo in Brianza con i miei due gatti. A Milano sei di fretta pure se non hai fretta, io per trovare pace ho bisogno di posti in cui sono cresciuto".

I luoghi influenzano la musica? "Pezzi come ‘Black mood’ o ‘Solo’ ben difficilmente avrei potuto scriverli altrove...".

La tv è affamata di storie come la sua. Darsi in pasto alla curiosità a volte un po’ morbosa del pubblico, che sensazione le provoca? "Premesso che la mia è una vicenda pubblica, perché ci ho scritto sopra un libro (“La via di casa mia”) e diverse canzoni, sono andato in tv pensando che questa storia avrebbe potuto aiutare chi è nella mia situazione o ha difficoltà da vincere".

Perché? "Vedere qualcuno che dal nulla è riuscito a combinare qualcosa, magari può essere d’aiuto. Un po’ come le canzoni, scritte sì per me, ma soprattutto per aiutare chi le ascolta a non sentirsi solo".

Come si vede fra dieci anni? "Ancora in questo mondo, magari a scrivere canzoni pure per altri".

Ad esempio? "Apprezzo molto quel che fa Mahmood e sarebbe bello fare cose assieme. Se poi devo mettere mano ad un sogno impossibile, dico Post Malone e Blackbear".