MARION GUGLIELMETTI
Cultura e Spettacoli

La Porta Aperta, il Giubileo raccontato ai bambini: il nuovo progetto di Oreste Castagna. “Un viaggio emozionale”

I personaggi delle favole, da Cenerentola ad Hansel e Gretel, per spiegare ai piccoli dai 4 agli 8 anni i valori di pace e di accoglienza che caratterizzano l’Anno Santo. Quindici puntate in onda su Rai Yoyo a partire dal mese di aprile

Oreste Castagna e la piccola Chiara nella tenda (Foto ufficio stampa 'La Porta aperta')

Oreste Castagna e la piccola Chiara nella tenda (Foto ufficio stampa 'La Porta aperta')

Milano, 24 marzo 2025 – Principesse, lupi e streghe. La porta è aperta, entrate, nessuno sarà escluso. E' questo l'invito che il custode della ‘Fiamma della Lanterna’ e la piccola Chiara, la sua compagna di viaggio, fanno ai piccoli ospiti attratti da quella tenda così accogliente e rassicurante. In tanti accetteranno e ognuno di loro potrà ascoltare parole capaci di farli riflettere e, magari, anche cambiare. E saranno proprio tutti questi personaggi, le loro storie e il loro cambiamento al centro delle puntate de 'La Porta Aperta', il nuovo programma (quindici puntate da sette minuti ciascuna in onda ad aprile sulla piattaforma RaiPlay e in particolare su Rai Yoyo) con Oreste Castagna, attore bergamasco d'adozione, che l’ha scritto con Silvia Barbieri e don Andrea Ciucci. Attraverso immagini vivaci e attività interattive, utilizzando un linguaggio accessibile e divertente, Castagna proverà ad aprire una “porta” sulla spiritualità e sui valori universali di pace e accoglienza che caratterizzano il Giubileo, iniziato ufficialmente il 24 dicembre 2024, con l'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro da parte di Papa Bergoglio, e che durerà un anno.

Oreste Castagna  (Foto ufficio stampa 'La Porta aperta')
Oreste Castagna (Foto ufficio stampa 'La Porta aperta')

Come nasce l'idea de 'La Porta Aperta?'

“Da qualche anno Rai Yoyo si dedica al discorso dei diritti, della pace e della tolleranza. Così, in occasione del Giubileo, insieme a don Andrea Ciucci (coordinatore della sede centrale della Pontificia Accademia per la vita) è nata l'idea di un programma per spiegare questo grande evento ai bambini, dai 4 agli 8 anni, e alle loro famiglie”.

Come si racconta il Giubileo a bambini?

“Utilizzando il linguaggio dell'infanzia. In questo caso proveremo a spiegarlo attraverso degli incontri con i personaggi delle fiabe. Ognuno di loro avrà un tema legato al Giubileo e io, nei panni del 'Custode della Lanterna', insieme alla mia piccola aiutante Chiara, a Francesco e a Benedetta, lo svilupperemo”.

Le fiabe però hanno sempre una morale

“La parte dei personaggi delle fiabe è legata ai bambini, ma sappiamo bene che il racconto nasconde un significato ben più profondo, che è più comprensibile agli adulti. E qui coinvolgiamo le famiglie”.

Dove si sviluppa il racconto?

"All'interno di una tenda, immersa in una città ideale, dove si trova sempre una merenda pronta. E c'è un corno, lo ‘Yobel’, che suona per annunciare l'arrivo dei personaggi delle fiabe”.

Quali personaggi s’incontrano?

“Lupi, streghe, orchi, ma anche Cenerentola, La Bella e la Bestia, Hansel e Gretel. Ognuno con una propria storia e lezione da imparare”.

Cosa accade nella tenda?

“Qui i piccoli ospiti si sentono al sicuro e liberi di essere se stessi. Non hanno paura di esprimere ciò che pensano e hanno la possibilità di riflettere insieme a me e Chiara su tematiche come il perdono, l'accettazione, la pace. A volte sono dubbiosi, altre volte cambiano prospettiva e riconsiderano i propri comportamenti. E prima di uscire, Benedetta racconta loro una storia molto bella ma molto forte, capace di toccare il cuore”.

Escono tutti cambiati?

"No, a volte solo rassicurati. Una volta fuori dalla tenda, possono scegliere se andare via subito o fermarsi per un momento di festa, ovvero un girotondo tra i bambini e i personaggi delle fiabe”.

Ma la tenda resta sempre aperta?

“Pronta ad accogliere di nuovo chiunque desideri tornare, senza pregiudizi. Come sottolinea Don Andrea Ciucci, coordinatore della Pontificia Accademia per la Vita, "Il Giubileo è una porta aperta per tutti, nessuno escluso”.

Tanti messaggi e simboli…

“Il messaggio cristiano esplode in ogni situazione. Ma i gesti che utilizziamo sono tutti laici, come ad esempio la merenda insieme, simbolo di condivisione, o il girotondo, simbolo di amicizia e gioia. Un modo per abbracciare tutti”.

Come una grande famiglia…

“Famiglia che ritorna anche nella scena, perché Benedetta è mia moglie e Chiara è la nostra bambina di sei anni. Ho proprio voluto che la famiglia, come nucleo fondante, partecipasse a questo importante progetto”.

Un progetto che va oltre lo schermo

"Con il supporto di Rai Yoyo e Rai Kids, il progetto attraversa più canali di comunicazione: televisione, editoria, formazione e intrattenimento. E a maggio ci sarà anche uno spettacolo al Teatro Giovanni XXIII a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo”.

Quale obiettivo vi siete dati?

“Speriamo di regalare un momento di riflessione e crescita per tutta la famiglia, un viaggio emozionale. Le storie raccontate permettono ai bambini di entrare in contatto con il valore dell’accoglienza, del perdono e della speranza, e sono un invito a guardare il mondo con occhi più aperti e più empatici”.

E ne abbiamo bisogno…

“Abbiamo la necessità di raccontare la pace. In un periodo storico segnato da divisioni e incertezze, il Giubileo è una chiamata a tutti noi ad aprire le porte del cuore e della mente”.