
La cantante Giusy Ferreri
Milano, 3 settembre 2015 - Amo l'estate. Anche la sua assenza, non sempre condizionata da un amore. E la sua colonna sonora. Ne ho parlato per “E la chiamano estate”, continuo dalla fine. “Roma-Bangkok”, dove tutto costa meno. Cin cin a Baby K e Giusy Ferreri per il successo, ma lascio loro questa dichiarazione di ricerca e fuga, a rischio bomba. Mi piace misurare altre distanze. Roba da film (Il Sorpasso), come gli hit cartolina di Edoardo Vianello, da “Abbronzatissima” a “Con le pinne il fucile e gli occhiali”. Amori da baciare. “Sapore di sale” di Gino Paoli, “che hai sulla pelle che hai sulle labbra”. Iperreale. Erotica ma solitaria, tranne la scandalosa “Je t’aime moi non plus” di Serge Gainsbourg e Jane Birkin.
Il sax jazz di Gato Barbieri soffiava ventoso negli arrangiamenti di Ennio Morricone (Gato agli amici scandalizzati: ma io suonavo contro!), mentre Gino pensava alla Sandrelli. Nel filone del rimpianto e dell’assenza, Franco Califano scrive per Mina “un’estate fa la storia di noi due ma l’estate somiglia a un gioco, è stupenda ma dura poco (torno a casa mia e torni pure tu... sono cose che succedono)”. Il melò un po’ trash è di Little Tony, “verrà lo so verrà la fine di agosto e tu dovrai lasciar così questa spiaggia”, scandiva militarmente il ritorno alla realtà. Adoro Giuni Russo e Franco Battiato.
“Un’estate al mare” è il copione perfetto dello stile balneare anni ‘80. Ironico elettronico, “voglia di remare fare il bagno al largo per vedere da lontano gli ombrelloooni”. Franco da solo ci regala invece “Summer on a solitary beach”: “Mare mare mare voglio annegare, portami lontano a naufragare, via via via da questa sponda, portami lontano sulle onde”. Verso l’infinito dell’anima (non a Bangkok). Odio l’estate, ancora Bruno Martino, unico standard jazz italiano. “Estate, che ha dato il suo profumo ad ogni fiore, l’estate che ha creato il nostro amore, per farmi poi morire di dolor”. Meravigliosa la versione di Joao Gilberto, come quella domestica di Caetano Veloso, sorprendenti Cammariere, Venuti e Giovanardi, coerente Capossela, solita Mina. Dolorosa Mia Martini. Nel jazz Chet Baker, Michel Petrucciani, Roberta Gamberini, Eliane Elias. Le nostre trombe, da Enrico Rava e Fabrizio Bosso.