PIERO DEGLI ANTONI
Cultura e Spettacoli

Teatro Manzoni, 'La Guerra dei Roses' vista da Ambra Angiolini

In scena dal 9 al 26 novembre

Ambra Angiolini

Milano, 9 novembre 2017 - Non si poteva scegliere un’interprete più adatta di Ambra Angiolini per “La guerra dei Roses” in cartellone da stasera al Manzoni fino al 26 novembre. Come lei stessa ha detto, «quando il mio ex compagno (Francesco Renga, ndr) è venuto a vedere lo spettacolo, gli ho detto: hai visto cosa hai rischiato? Per fortuna non è successo». “La guerra dei Roses” riprende il noto film (a sua volta tratto dal romanzo di Warren Adler) magistralmente interpretato da Michael Douglas e Kathleen Turner.

«È vero, quando un amore finisce ci sono dei momenti in cui pensi, adesso lo distruggo. Non riesci più a essere lucido. Poi nell’80% dei casi subentra la civiltà e tutto si ricompone, si ridiventa amici, magari amanti. Ma capita di aver voglia di scendere all’inferno, come succede ai protagonisti della piece». Ha raccontato ancora Ambra: «Durante la preparazione dello spettacolo andavo dal regista (Filippi Dini) con le borse della spesa piene delle mie esperienze personali. Nella vita capita di voler cambiare un pezzo della musica perché non ti è più riconoscibile, e allora avviene il patatrac. Il marito, o la moglie, dicono: “Perché quando sei con gli amici sei brillante e invece a casa è la morte civile?” C’è una riga piatta al posto di un encefalogramma»

Sia Ambra sia il coprotagonista Matteo Cremon hanno tenuto però a precisare che questa commedia nera è (anche) divertente: «Si ride come nei racconti fantozziani - ha detto ancora Ambra, - dalla tragedia nasce l’umorismo.» Molto lavoro e molte risorse sono state dedicate alla scenografia, che dovrebbe costituire un elemento importante:«È tutta in pendenza», ha voluto anticipare Ambra e niente di più. Ci sarà il famoso lampadario, al centro della scena finale del film: è da vedersi come sarà risolta in teatro la tragica caduta che chiude la storia. In quanto al possibile, opprimente paragone col celeberrimo film, Cremon ha cercato di tenere le distanze: «Non ho voluto rivederlo per non lasciarmi influenzare». «Speriamo di aver dato una nostra interpretazione che tenga avvinti gli spettatori, grazie anche al ritmo molto alto - ha aggiunto Ambra - Speriamo sia più forte di whatsapp: quando dal palco vedo le facce illuminate dagli smartphone mi prende un colpo.»

La storia è nota: due coniugi, dopo 18 anni di amore, cominciano a detestarsi e a farsi la guerra in vista della separazione: «Decidono di torturarsi a vicenda, poiché obbligati a restare nella stessa casa. Accade anche oggi, tutti i giorni: ci sono molte coppie che non possono separarsi per ragioni economiche e sotto un apparente rispetto in realtà preparano trappole mortali - e non solo in senso metaforico», ha detto l’attrice. Perché finisce un amore? Ambra la sa lunga: «Quando devi acchiappare un uomo, o una donna, lucidi l’argenteria. Hai un’energia speciale, che viene fuori anche nel momento dell’addio. È nel mezzo che l’argento diventa ottone.»