ENRICO
Cultura e Spettacoli

Hai mai provato a guardare la tv?

Enrico Beruschi racconta la sua storia con la televisione, da quando era bambino fino a diventare un personaggio televisivo. Sottolinea l'importanza dell'elettrodomestico nella sua vita e la nostalgia per i vecchi tempi.

Hai mai provato a guardare la tv?

Enrico Beruschi racconta la sua storia con la televisione, da quando era bambino fino a diventare un personaggio televisivo. Sottolinea l'importanza dell'elettrodomestico nella sua vita e la nostalgia per i vecchi tempi.

Beruschi

Succede a molti benpensanti di guardare imbambolati l’elettrodomestico, che sta in sala, in salotto, in veranda, in cucina, in anticamera, in camera da letto; no, in bagno no, almeno spero. Macchinario che dura da 70 anni, sulle prime un po’ misterioso, poi Mike Bongiorno ci ha appassionato, accatastati in casa dell’amico benestante o al cinema all’aperto. Aneddoto: domanda di lirica, gli amici mi guardano ed io do la risposta, il concorrente la sbaglia; la mia era giusta: un figurone, anche se non so spiegare come abbia fatto, ma quelli che avevo intorno volevano iscrivermi al quiz, ma non avevo l’età minima.

Ma i soldi per l’apparecchio? Il mio fratellino, smise di studiare per andare a lavorare, il mio papà firmò un pacchetto di cambiali, così in casa arrivò il televisore, siamo intorno al ’58. La cosa più bella: Festival di Sanremo con tutta la famiglia intorno alla tavola per dare i voti alle canzoni e controllare se la nostra classifica corrispondesse a quella ufficiale. Dopo venti anni anch’io sono finito nella scatola magica; eppure ero una persona seria. Adesso mi fermano per la strada o nei negozi, mi fanno i complimenti e mi chiedono perché non mi si vede più: la risposta è facile, perché non mi chiamano. Io guardo la televisione, i telegiornali mentre pranzo o ceno, poi leggo i giornali e la coda dell’occhio intravvede qualcosa, mentre il dito è sempre pronto sul telecomando. Eccezioni: Striscia la notizia e l’altra sera Gerri Scotti con “Io canto generation”, mi sentivo un bambino. Però pago il canone e la coscienza è a posto.