HangarBicocca, ascolto in mostra: "Omaggio all’improvvisazione"

L’artista e compositore elettroacustico Tarek Atoui e la sua prima personale in Italia: dialogo tra materia e suoni

Da domani. al 20 luglio si potrà. visitare l’esposizione. “Improvisation in 10 Days”

Da domani. al 20 luglio si potrà. visitare l’esposizione. “Improvisation in 10 Days”

Una mostra tutta da "ascoltare". Pirelli HangarBicocca presenta “Improvisation in 10 Days”, la prima personale in Italia di Tarek Atoui, artista e compositore elettroacustico che utilizza il medium del suono per innescare nel pubblico reazioni fisiche e intellettuali e sollecitare attività di percezione, esperienza e conoscenza.

Attraverso installazioni, ambienti acustici complessi e performance collaborative, Tarek Atoui promuove sperimentazioni capaci di ampliare il concetto di ascolto e porta avanti una costante ricerca artistica che trae origine da differenti contesti geografici, storici e sociali.

"A Milano, la mia proposta è un omaggio all’improvvisazione", spiega l’artista. Attingendo da un termine specifico del linguaggio musicale, Atoui esplora le potenzialità compositive in uno spazio, mettendo in dialogo le connotazioni materiali, scultoree, architettoniche e relazionali delle opere con la natura immateriale dei suoni e i loro riverberi nei corpi e nelle cose. Usando lo Shed come una grande tela bianca, l’artista disgrega e ricompone le opere appartenenti a una sua mostra precedente, e abbracciando l’identità dello spazio (un luogo di produzione) e le specifiche temporali (i giorni di allestimento) “improvvisa” movimenti, armonie e sintonizzazioni per creare un’esperienza collettiva e un ambiente sonoro.

È la prima volta che Atoui concepisce una mostra come un vero e proprio dispositivo capace di evolversi e materializzarsi nel tempo in una certa situazione, innescando una relazione dinamica tra lo spazio, gli strumenti e le persone. Il vero potenziale del progetto giace proprio nel suo stato “dinamico”, nella sua apertura al mutamento. Tarek aggiunge: "Non c’è ripetizione, non c’è un inizio e una fine nel senso di una composizione musicale o di una struttura che inizia e finisce. Ciò che si crea è un ciclo che è sempre in trasformazione e una relazione tra gli strumenti che è in continuo cambiamento".

Fra i lavori in mostra si segnala WITHIN (2013-in corso), tra i progetti storici dell’artista e ha origine da un workshop ideato e condotto da Atoui con una comunità di sordi. The Rain, uno dei gruppi di opere più inedite dell’artista, è dedicata alla pioggia. Caratterizzato dalla ricercatezza delle forme e dei materiali, come legno, corde e bronzo, il lavoro si ispira alle tecniche tradizionali coreane per la creazione di tamburi e all’artigianato di ceramiche e carta.

R.C.