ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

I cambiamenti di Michael Kiwanuka

Piccoli cambiamenti…ma decisivi. “Small changes”, l’album che Michael Kiwanuka presenta domani sera in concerto all’Alcatraz, nasce dalle esperienze d’arte...

Michael Kiwanuka all’Alcatraz col nuovo album “Small changes“

Michael Kiwanuka all’Alcatraz col nuovo album “Small changes“

Piccoli cambiamenti…ma decisivi. “Small changes”, l’album che Michael Kiwanuka presenta domani sera in concerto all’Alcatraz, nasce dalle esperienze d’arte e di vita affrontate dal soulman inglese nell’ultimo quinquennio, dopo essersi ripreso dal successo di quel “Kiwanuka” arrivato nel 2020 al Mercury Prize con un equilibrato mix di folk, indie rock e rhythm’n’blues, atmosfere floydiane ed echi delle sue radici ugandesi. Un cambio di vita che il musicista di Muswell Hill - dov’è nato nel 1987 da genitori sfuggiti negli anni ’70 al regime di Idi Amin Dada - ha avuto pure nella vita privata, grazie all’arrivo di due figli e al trasferimento dal Nord di Londra a Southampton.

Leggende come Bill Withers e Marvin Gaye riferimenti obbligati delle sue canzoni, che in quest’ultima fatica discografica mutano un po’ pelle: se “Kiwanuka” e il predecessore “Love & hate” erano di una ricchezza sonora vertiginosa, “Small changes” fa un passo indietro, optando per strumentazioni più semplici e un po’ meno “cool”. Tutto ancora col producer Danger Mouse dietro al banco di regia. “Small changes” trova posto nello spettacolo dell’Alcatraz quasi per intero (manca solo “Live for your love”) affiancato da frammenti di tutti e tre gli altri album della discografia di Kiwanuka compresa quella “Cold little heart” divenuta, grazie pure alla serie Hbo “Big little lies”, uno dei suoi emblemi. A.S.