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Rivali e colleghi. Mozart e Salieri alimentano leggende che vanno oltre la musica. Oggi allo Spazio 89, alle 17,...
Rivali e colleghi. Mozart e Salieri alimentano leggende che vanno oltre la musica. Oggi allo Spazio 89, alle 17, i Solisti di Milano Classica eseguiranno musiche dei due compositori. Il concerto per piano e orchestra rivela che Salieri non si destreggiò mai bene alla tastiera, laddove Mozart fu uno dei maggiori virtuosi, il rivoluzionario K 271 e il semplice, essenziale Concerto in do maggiore di Salieri, non sono da paragonare. Luca Schieppati racconta l’impietosa vicenda.
Maestro, nel duello musicale chi ha vinto? "Dobbiamo evitare la logica del confronto, tanto più quando uno dei termini di paragone è un genio al pari di Mozart, di fronte alle cui creazioni quelle della maggioranza dei coevi soccombono. Si può parlare di maggiore o minore aderenza al gusto di un’epoca, la complessità, intensità espressiva, eloquenza comunicativa di Mozart apparivano ai contemporanei - propensi a cercare nell’arte dei suoni “più godimento che cultura” come scrive Kant - meno gradite della parsimoniosa musica di Salieri. Giuseppe II dopo aver ascoltato il “Ratto del Serraglio” rimproverò Mozart dicendo: “Troppe note!”. Ma il gusto prevalente cercava nella musica semplicità e la trovava in Salieri. Mozart fu compreso in vita da alcuni colleghi, Haydn in primis".
Perché Salieri è poco eseguito? "Ha scritto quasi solo per il teatro musicale, genere le cui realizzazioni sono più costose: difficile che un teatro destini risorse per produrre titoli che poi chissà se attireranno pubblico".
Prima del film di Forman le tensioni fra i due erano note? "Le rivalità fra artisti ci sono sempre state e sempre ci saranno, sappiamo da alcune lettere che Mozart si sentiva vittima delle “cabale degli italiani”. La diceria dell’avvelenamento di Mozart da parte di Salieri fu divulgata da una pièce di Pushkin scritta nel 1830, cinque anni dopo la morte di Salieri: il micro-dramma “Mozart e Salieri”, in cui viene immaginato un incontro fra i due nel quale l’invidioso Salieri scioglie del veleno nel bicchiere dell’inarrivabile collega. Il testo è un capolavoro di sintetica bellezza, la verità storica una fake news".
Secondo lei, il film danneggia la figura di Mozart? "La sua musica non teme danneggiamenti; casomai è il povero Salieri che potrebbe citare in giudizio Pushkin, Shaffer e Forman per diffamazione. Ma non lo farebbe, era uomo di mondo e di teatro, dal carattere benevolo e cordiale". Grazia Lissi