Il Brasile fra mito, sogno e realtà. Lo svela il Festival cinematografico

Undicesima edizione del Festival Internazionale di Cinema Brasiliano a Milano, dal 30 ottobre al 7 novembre. Film in lingua originale con sottotitoli italiani, ingresso gratuito. Opere che affrontano temi come malattia, paura, solitudine e violenza di genere.

Il Brasile fra mito, sogno e realtà. Lo svela il Festival cinematografico

Undicesima edizione del Festival Internazionale di Cinema Brasiliano a Milano, dal 30 ottobre al 7 novembre. Film in lingua originale con sottotitoli italiani, ingresso gratuito. Opere che affrontano temi come malattia, paura, solitudine e violenza di genere.

Brasile, sinonimo di enorme fascino ma anche di importanti sfide da superare. Queste sono il filo conduttore dell’undicesima edizione del Festival Internazionale di Cinema Brasiliano, che si terrà dal 30 ottobre al 7 novembre all’Anteo. I film sono in lingua originale con sottotitoli in

italiano. L’ingresso per tutte le sessioni sarà gratuito. Si parte (il 30 alle 21)con l’anteprima italiana di “Saudade fez morada aqui dentro”, diretto da Haroldo Borges. L’opera si concentra sulla vita di Bruno, un giovane di quindici anni che vive in un quartiere umile e affronta una malattia degenerativa che lo lascerà cieco. Il protagonista dovrà imparare a vedere la vita con occhi diversi, affrontando la violenza e i pregiudizi della cultura sessista in cui è cresciuto. Alle 15 “Sociedade do medo”, un documentario di Adriana Dutra che indaga sulla costruzione della società attraverso la lente della paura e la sua presenza nel mondo, a partire da interviste a personalità ed esperti.

Alle 16.45, sul grande schermo verrà esibito “Até que a música pare”, di Cristiane Oliveira. Nel lungometraggio,una donna - dopo che ha perso un figlio e l’altro se n’è andato di casa - affronta la solitudine e decide di accompagnare il marito nei suoi viaggi d’affari tra le montagne del sud del Brasile. Una tartaruga e un mazzo di carte metteranno alla prova i 50 anni d’amore della coppia. Il film esplora la varietà linguistica del Brasile: alcuni dialoghi sono in italiano,un dialetto formato mescolando il portoghese conle lingue parlate dagli immigrati italiani (principalmente veneti) che si stabilirono nel Paese alla fine delXIX secolo. “Otelo,o Grande”, di Lucas H. Rossi, apre alle 10 il ciclo di proiezioni del 1° novembre. L’opera ricorda Grande Otelo, il leggendario attore nero brasiliano che ruppe le barriere e conquistò il cinema mondiale con film come l’indimenticabile “Macunaíma”, di Joaquim Pedro de Andrade. Premiato come Miglior Documentario al Festival di Rio 2023, offre una potente reinterpretazione politica che dà voce a un’icona della cultura brasiliana. Alle 12 è il momento di lasciarsi travolgere da “Nas Ondas de Dorival Caymmi”, di LoccaFaria, un documentario musicale sul grande compositore originario dello stato di Bahia, con interviste, performance e immagini d’archivio.

Un omaggio intimo e commovente, che invita a immergersinell’anima della musica brasiliana. La giornata si conclude con“O barulho da noite”, di Eva Pereira, ospite confermata per la sessione delle 15. Il lungometraggio segue i cambiamentinella vita della piccola Maria Luiza e della sua famiglia conl’arrivo a casa di un presunto parente.

Il tema – spesso taciuto– della violenza di genere è al centro dell’opera e Maria Luiza è emblema della donna nella società brasiliana. Il 3 novembre alle 10, il documentario di Margarita Hernández, su una coppia di fotografi italiani e il loro pellegrinaggio a San Francesco.