ANNA MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

Il mito del Codice Atlantico. Quattro fogli ad Expo Osaka

Dei 1119 fogli del Codice Atlantico di Leonardo, dal 1637 proprietà della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, quattro stanno per prendere...

I 1119 fogli del Codice Atlantico di Leonardo sono dal 1637 della Veneranda Biblioteca Ambrosiana

I 1119 fogli del Codice Atlantico di Leonardo sono dal 1637 della Veneranda Biblioteca Ambrosiana

Dei 1119 fogli del Codice Atlantico di Leonardo, dal 1637 proprietà della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, quattro stanno per prendere il volo per Osaka: saranno la principale attrazione dell’imminente Expo 2025 (13 aprile-13 ottobre), nel Padiglione Italia progettato dall’architetto Mario Cucinella "come rivisitazione in chiave moderna della città ideale del Rinascimento". Si mostreranno a rotazione (due alla volta), per proteggerli dalla luce. Eccezionalmente esposti ieri agli scatti dei fotografi, che hanno potuto inquadrare immagini di perfezione tratteggiate da un genio vissuto tra 1452 e 1519: CA 29r, CA 1090v, CA 104 r, CA 733 v. Sembrano numeri di un codice segreto, ma semplicemente identificano le pagine del Codice Atlantico su cui Leonardo ha disegnato un battiloro, un filatoio a manovella, studi architettonici per la Basilica di San Lorenzo a Milano accanto al globo terrestre, e uno studio di ombre composite con numerosi altri disegni architettonici.

I commenti delle autorità coinvolte nell’iniziativa insistono su questa "occasione unica per ribadire il ruolo di Milano come custode dell’eredità leonardesca e capitale dell’innovazione e della creatività", dice l’assessora Martina Riva al Turismo del Comune, o "per raccontare un’Italia dinamica e proiettata nel mondo", aggiunge l’ambasciatore Mario Vattani, commissario generale per l’Italia a Expo Osaka 2025. Ma cosa dice monsignor Alberto Rocca, che della Veneranda Biblioteca Ambrosiana è dottore, e della Pinacoteca Ambrosiana direttore, e della selezione dei preziosi disegni è stato supervisore?

"Mi affascina il tratto perfetto del disegno industriale elaborato da un artista. Certo, attraverso il disegno Leonardo va alla ricerca di leggi universali che, da uomo del Rinascimento, crede siano alla base di tutta la creazione. E questo importante prestito rappresenta un ponte tra le culture, a livello globale. Ma mi piace far notare anche l’attenzione al dettaglio che distingue le sue macchine legate alla produzione. Parte da tecnologie già esistenti, per sognare e immaginare una maggiore produttività, un maggior rendimento e quindi un automatismo sempre più forte, che avrebbe aiutato l’uomo a compiere lavori molto complessi, con una grande possibilità di farlo ancora meglio, senza incidenti. E lo immagina, mettendo in relazione i diversi campi del sapere, a Milano, dove la produttività è sempre stata considerata un valore".

A.M.