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Cultura e Spettacoli

Il nuovo Evgenij Onegin alla Scala: "Amore impossibile e cieli immensi"

Il capolavoro di Cajkovskij nell’allestimento di Mario Martone con Alexey Markovl la star Aida Garifullina

Aida Garifullina (37 anni) intrepreta Tatiana

Aida Garifullina (37 anni) intrepreta Tatiana

Alla Scala ritorna “Evgenij Onegin“ di Cajkovskij in una nuova produzione diretta da Timur Zangiev con la regia di Mario Martone, le scenografie di Margherita Palli, i costumi di Ursula Patzak e le luci di Pasquale Mari; Orchestra e Coro del Teatro, Maestro del Coro Alberto Malazzi: da martedì fino all’11 marzo. Il cast schiera nella parte del titolo Alexey Markov, già applaudito alla Scala come Saklovityj in “Chovanšcina“, principe Eleckij nella “Dama di picche“ e Scelkalov in “Boris Godunov“, mentre come in Tat’jana debutta Aida Garifullina, ascoltata in concerti diretti da Luisi, Mariotti e Gamba. La voce di Lenskij è quella di Dmitry Korchak, apprezzato nei mesi scorsi in ruoli di grande impegno in titoli diversissimi come “Rusalka“ e “Guillaume Tell“. Elmina Hasan è Olga e Dmitry Ulyanov è Gremin, mentre come Larina torna alla Scala Julia Gertseva.

Il 20 maggio 1877 Pëtr Il’ic Cajkovskij scrisse nel suo diario "Ero stato invitato a pranzo dalla Lavroskaja, la celebre cantante del Bolshoi. Gli invitati mi proponevano di musicare i libretti più diversi: la Lavroskaja che ascoltava in silenzio disse “Perché non provate a scrivere un’opera sull’Onegin?“". Il compositore passò una notte in bianco leggendo il capolavoro di Puskin e in poche ore abbozzò il libretto. "Lo scenario - continua Cajkovskij - contiene pochi elementi scenici, poche scene d’effetto ma, in compenso, quale ricchezza di poesia, e come tutto è vero". L’autore terminerà l’opera nel 1878 e l’anno successivo verrà rappresentata per la prima volta al Mali di Mosca senza successo. Eppure proprio per le sue idee sceniche “liriche“ senza i consueti sviluppi drammaturgici rendono Onegin uno dei pilastri della storia dell’opera europea, non solo russa.

Al centro ci sono solo sentimenti, quelli generati dall’incomprensione che separa la vita dei due innamorati Tatiana e Onegin. Lo stesso poema di Puskin, l’amore infelice dei protagonisti aveva influenzato romanzi grandiosi fra cui “Anna Karenina“ di Tolstoj. Nel 1880 Dostoevskij, inaugurando a Mosca il monumento a Puskin, parlò solo dell’Onegin: "Il poeta avrebbe fatto meglio se avesse dato al suo poema il nome di Tatiana, perché incontestabilmente è lei l’eroe principale".

Scrive Mario Martone nelle note di regia: "Ho voluto immergere l’opera di Cajkovskij innanzitutto nella natura. Marcare l’estate del primo atto e l’inverno del secondo, scegliendo di ambientare tutto in esterni, tra il fieno appena tagliato e il ghiaccio che in gennaio copre i campi. Avendo come sfondo i cieli immensi che la lettura del poema/romanzo di Puškin evoca nella mente del lettore, il sole, la luna e le stelle della sterminata campagna russa. L’unico interno della tenuta delle Larina che ho voluto in scena è la stanza di Tat’jana, una ‘stanza tutta per lei". Accorso a sostituire Gergiev nelle rappresentazioni della “Dama di picche“ nel 2022, nei giorni dell’invasione dell’Ucraina, Timur Zangiev, nato in Ossezia nel 1994, a sette anni dirige la sua prima orchestra. È considerato tra i più autorevoli interpreti del repertorio russo. La sera della prima l’opera sarà trasmessa in diretta da Rai Radio 3. Un’ora prima dell’inizio si terrà una conferenza introduttiva all’opera di Franco Pulcini per gli spettatori.