Il Premio Nonino e l’avviso del Nobel: "Nessuno può salvarsi da solo"

"Ce l’abbiamo fatta. Nessuno ci credeva e invece abbiamo trasformato la grappa" da parente povera del vino "in una bevanda...

"Ce l’abbiamo fatta. Nessuno ci credeva e invece abbiamo trasformato la grappa" da parente povera del vino "in una bevanda...

"Ce l’abbiamo fatta. Nessuno ci credeva e invece abbiamo trasformato la grappa" da parente povera del vino "in una bevanda...

"Ce l’abbiamo fatta. Nessuno ci credeva e invece abbiamo trasformato la grappa da parente povera del vino in una bevanda nobile. Benito non ha mai mollato e adesso il Premio, alla 50/a edizione, è con me, è con noi". Con questo ricordo del marito, Giannola Nonino, “madre“ della grappa italiana ha aperto il Premio Nonino 2025 nella distilleria di famiglia, a Percoto, in Friuli, dedicato alla pace e a Benito Nonino, appunto. Questa, dal primo anno, nel 1975, è la prima edizione senza il capostipite, scomparso pochi mesi fa. Il Premio fu istituito per salvare gli antichi vitigni autoctoni friulani in via di estinzione e valorizzare la civiltà contadina. All’affettuoso ricordo di Giannola è seguita una standing ovation tra le centinaia di invitati mentre sul grande schermo scorrevano le foto e le immagini della famiglia Nonino. Quest’anno la giuria del premio presieduta dal neurologo, neuroscienziato, psicologo e saggista Antonio Damasio, ha assegnato il premio Nonino 2025 al diplomatico e intellettuale Dominique de Villepin ("L’Europa deve stare molto attenta, deve sostenere il suo modello, che dà valore a leggi e valori della democrazia liberale"), allo scrittore Michael Kruger il Premio Internazionale Nonino, alla "madre della danza contemporanea africana" Germaine Acogny il Nonino Maestra del nostro tempo e a Ben Little e al vitigno Pignolo il Nonino Risit d’aur Barbatella d’oro.

"Sto scrivendo un grande libro sulle poesie europee e internazionali del XX secolo – ha svelato Kruger – ma molto vicino a quello che io stesso ho fatto come scrittore e critico". E Germaine Acogny: "Tutti possono praticare la danza, una forma di comunicazione che crea armonia tra le persone e le culture e anche il presidente della nostra repubblica farebbe bene a danzare con i suoi elettori per capirne meglio l’energia". E ancora: "Nel 1982, in Cina, vedevo persone che praticavano il Tai chi al mattino e andavano a teatro la sera; il mio sogno è che la giornata inizi con la danza, per creare armonia negli uffici". Sul palco il premio Nobel Giorgio Parisi ha fissato il suo sguardo lucido sulla realtà: "Nessuno, per quanto potente, può salvarsi da solo. Occorre una visione del mondo basata su pace, amicizia e unione tra i popoli".