Fortunati
na rivoluzione!", esulta Vittoria Brambilla dopo che il 20 novembre scorso è stata approvata in prima lettura alla Camera la proposta di legge n° 30 concernente la modifica del codice penale, del codice di procedura penale e altre disposizioni sui reati contro gli animali. Si tratta di un primo passo verso una riforma della disciplina penale in favore degli animali nel nostro ordinamento, rinnovando una normativa esistente ormai da 20 anni. La proposta di legge in esame, a prima firma Vittoria Brambilla, si prefigge di aumentare le pene con l’obiettivo di accrescere la deterrenza. Via libera alla Camera, il testo passa al Senato. Salgono così le sanzioni per tutte le fattispecie di reato. L’uccisione non necessaria di un animale sarà punita con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, che possono salire a quattro se questa avviene con sevizie o prolungandone volutamente le sofferenze. Per la prima volta si apre la possibilità per i responsabili di tali azioni di finire davvero in carcere, considerando che le pene fino a tre anni non comportano una reale detenzione. "Sappiamo bene che alla base di tanti delitti commessi contro gli animali c’è una diffusa percezione di impunità - commenta Brambilla - Ora tutto questo cesserà e nei casi più gravi ci sarà la reale prospettiva del carcere. Per numero e importanza degli articoli modificati, si tratta senza dubbio della riforma più incisiva da decenni su questa materia, una riforma per cui mi batto da quattro legislature e che finalmente inizia a vedere la luce. Un atto doveroso che risponde alle istanze di tante associazioni ambientaliste e animaliste e soprattutto di tutti gli italiani che amano gli animali e vogliono vederli rispettati".