VIOLETTA
Cultura e Spettacoli

Il ruolo chiave dell’ambulatorio veterinario sociale

Fortunati È stato da poco inaugurato il primo ambulatorio veterinario sociale nato a Roma, in viale Regina Margherita, dalla...

Fortunati È stato da poco inaugurato il primo ambulatorio veterinario sociale nato a Roma, in viale Regina Margherita, dalla...

Fortunati È stato da poco inaugurato il primo ambulatorio veterinario sociale nato a Roma, in viale Regina Margherita, dalla...

Fortunati

È stato da poco inaugurato il primo ambulatorio veterinario sociale nato a Roma, in viale Regina Margherita, dalla collaborazione tra LAV e Comunità di Sant’Egidio, per offrire assistenza gratuita agli animali domestici di persone in difficoltà economiche. Il servizio coprirà visite, interventi e cure veterinarie. All’inaugurazione dell’ambulatorio il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, e Massimiliano Umani della Comunità di Sant’Egidio, con parlamentari, consiglieri, assessori comunali e Maria Teresa Bellucci, viceministro delle Politiche Sociali. La struttura nel primo anno di attività si propone di aiutare almeno 400 persone in difficoltà con un costo stimato fra 80 e 100mila euro.

"L’ambulatorio offrirà visite, interventi e cure gratuite. È un presidio veterinario che garantirà agli animali il diritto alla cura – spiega Alessandra Ferrari, responsabile dell’area animali familiari Lav – un punto di approdo delle attività che Lav porta avanti da anni con Sant’Egidio per non lasciare soli anziani e famiglie che condividono la vita con cane o gatto". L’assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, aggiunge: "Passo importante per la giustizia sociale: molto spesso a lenire la solitudine di chi vive senza fissa dimora sono gli animali d’affezione e aprire uno spazio a loro dedicato costituisce un segno di cura a tutto tondo per l’animale e la persona". E la garante degli animali di Roma Capitale, Patrizia Prestipino: "Il compito del Garante è anche sostenere il benessere degli animali ma anche tutte le cittadine e i cittadini che si prendono cura di loro. Trovo giusto e importante il metodo seguito, che è quello di portare l’assistenza e la risposta ai bisogni il più possibile vicino alle persone".