DIEGO JONATHAN VINCENTI
Cultura e Spettacoli

"Kassandra" . Voce inascoltata. Come le donne

Un dono. O forse un castigo? Come si interroga Hans Castorp ne "La montagna incantata", ragionando su quella donna...

Un dono. O forse un castigo? Come si interroga Hans Castorp ne "La montagna incantata", ragionando su quella donna...

Un dono. O forse un castigo? Come si interroga Hans Castorp ne "La montagna incantata", ragionando su quella donna...

Un dono. O forse un castigo? Come si interroga Hans Castorp ne "La montagna incantata", ragionando su quella donna che vede attraverso i corpi dei moribondi, come fossero scheletri in cammino. Anche la Cassandra del mito osserva il futuro. Ma il suo dono profetico è destinato ad essere inascoltato. Dinamica di sopraffazione. E di potere. Che oggi appare nella sua natura patriarcale. Violenta. Riflessione di cui si alimenta la "Kassandra" di Sergio Blanco, da domani a domenica al Teatro Fontana. Altra ottima scelta quella del palcoscenico in Isola. Una produzione Ert, diretta da Maria Vittoria Bellingeri. Con protagonista Roberta Lidia De Stefano (Menzione d’onore al Duse e Premio Mariangela Melato). Un monologo. Scritto nel 2009 dal drammaturgo franco-uruguaiano. Dove le parole vanno a comporre un orizzonte iper-reale. Con tanto di citycar in scena. Eppure clamorosamente visionario nel suo porsi sempre un passo più in là del confine del corpo e del consueto. Mentre ci si affida a un’eccentrica poetessa urbana. Una straniera che vive ai margini. Nella sua auto. Vendendo il corpo e le sigarette.

"Kassandra interroga il silenzio che soffoca le voci femminili – sottolinea Bellingeri –. Penso a Greta Thunberg, alle donne iraniane, a Maria Kolesnikova. Loro e molte altre incarnano una lotta globale contro l’indifferenza. Anche Kassandra è una voce potente, fragile e inascoltata. E, come nel mito, non smette di parlare nonostante il mondo continui a ignorarla. Non è solo un personaggio, è una domanda persistente: quante altre verità dovremo ancora rifiutare?". Una riscrittura. Che viaggia immobile nel tempo. Grazie a questa giovane donna spudarata e ironica. Che canta e che balla e che si perde via.

Diego Vincenti