Kohl alla sbarra: la platea lo assolve. Casini e Monti mattatori del processo

L'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl è assolto con formula piena durante il processo virtuale al Teatro Filodrammatici di Milano. Accuse economiche respinte, dibattimento concluso con sorriso del protagonista.

Kohl alla sbarra: la platea lo assolve. Casini e Monti mattatori del processo

L'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl è assolto con formula piena durante il processo virtuale al Teatro Filodrammatici di Milano. Accuse economiche respinte, dibattimento concluso con sorriso del protagonista.

Statista o politico mediocre? Unificatore della Germania o affossatore dell’economia dell’ex Ddr? La giuria popolare, cioè il pubblico in platea del Teatro Filodrammatici, fornisce un verdetto inequivocabile: l’ex cancelliere tedesco Elmut Kohl è assolto con formula piena. Centodieci gettoni verdi a suo favore, appena 30 gettoni gialli a reclamarne la colpevolezza. Lunedì sera nel teatro a due passi dalla Scala è andata in scena un’altra puntata de “La Storia a Processo!“, procedimenti giudiziari virtuale sui protagonisti della politica e non solo, spettacoli teatrali curati da Elisa Greco.

Sì, è fiction, ma i protagonisti del processo sono più che credibili. Il presidente della Corte è il numero uno del Tribunale di Milano Fabio Roia, l’accusatrice è una vera pm, Tiziana Siciliano, il difensore è l’avvocato e presidente della Adam Smith Society Alessandro De Nicola, il testimone dell’accusa, nei panni di Angela Merkel, è Silvia Sciorilli Borrelli, mentre il teste della difesa è il giornalista del Corsera Massimo Nava. Ma i mattatori della serata, che vedeva seduti in platea due ex ministri, Angelino Alfano e Luciana Lamorgese, sono l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini nei panni di Kohl e l’ex premier Mario Monti come perito e difensore aggiunto dell’ex cancelliere tedesco. Casini e Monti danno spettacolo, tra battute e uno scambio finale di cravatta: il primo restituisce la cravatta con i simboli dell’Italia e della Germania al secondo, che gliel’aveva prestata per l’occasione.

Il dibattimento è senza storia. Siciliano e Borrelli-Merkel provano a dimostrare che Kohl ha scelto tempi e misure economiche sbagliati (il cambio uno a uno del marco tra Ovest ed Est) per unificare la Germania appena un anno dopo la caduta del Muro di Berlino, ma De Nicola e Nava affermano la tesi contraria, numeri alla mano. Casini-Kohl si assolve: "Certo, il divario tra Ovest ed Est c’era, perché il comunismo aveva ucciso l’anima e l’economia della Germania dell’Est". E Monti ricorda che "dopo 163 anni il Nord e il Sud dell’Italia hanno ancora evidenti differenze". La Germania, in fondo, è stata riunificata solo nel 1990. Kohl, alla fine, sorride.

Massimiliano Mingoia