ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

La lunga strada di Jany McPherson. Da Cuba (via Montecarlo) al Blue Note

Al Blue Note c’era già stata, ma da spettatrice. Per un concerto di Kurt Elling. Stasera, invece, Jany McPherson...

Al Blue Note c’era già stata, ma da spettatrice. Per un concerto di Kurt Elling. Stasera, invece, Jany McPherson...

Al Blue Note c’era già stata, ma da spettatrice. Per un concerto di Kurt Elling. Stasera, invece, Jany McPherson...

Al Blue Note c’era già stata, ma da spettatrice. Per un concerto di Kurt Elling. Stasera, invece, Jany McPherson con l’ennesimo battito d’ali di farfalla debutta su quel palco, un altro indirizzo di prestigio aggiunto ad un’agenda sempre più nutrita.

Jany, com’è nato il suo ultimo album, “A long way”?

"In un momento in cui sentivo il bisogno di un cambiamento radicale e forse per questo avevo la testa piena di melodie e idee compositive. Non m’era mai capitato, così di getto. Ecco perché, fin dal titolo, l’intendo come un omaggio alla mia vita finora, alle esperienze vissute".

Dove parte la "lunga strada"?

"È stato mio padre, chitarrista, a mettermi davanti ad un piano. Avevo cinque anni e nessuna conoscenza musicale. Ma la passione c’era già. Tant’è che ho lasciato la mia città, Guantánamo, per frequentare i corsi di musica classica alla scuola di arte nazionale de L’Avana. Poi, a 23 anni, sono andata in Francia e di lì a Montecarlo dove ho iniziato a suonare al Casinò, conoscendo musicisti francesi e non. D’altronde, anche se sono nata a Cuba, discendo da una famiglia irlandese approdata di generazione in generazione negli Stati Uniti e poi in Giamaica".

E il live?

"Lo propongo in trio, come l’ho registrato: accompagnata qui da Luca Bulgarelli al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. Nei concerti mi piace far scoprire al pubblico le melodie di questo nuovo lavoro combinate con quelle del predecessore “Solo piano!“ e alcuni tributi al songbook internazionale".

I suoi artisti di riferimento?

"Con tante influenze sommate nel tempo, i miei riferimenti più che artisti sono classici come “Autumn leaves“, in cui offro alla musica di Joseph Kosma e alle liriche di Johnny Mercer il mio tocco e il mio spirito. Mi piace scoprire col pubblico i grandi standard, anche se provo ad evitare i più prevedibili".

Progetti?

"A maggio sarò a Montecarlo in concerto con John McLaughlin con cui collaboro da quando, nel 2022, mi volle con sé al Festival di Montreux (serata che potrebbe trasformarsi in album entro fine 2025, ndr) e poi nel suo “Liberation Tour“. Abbiamo suonato assieme anche a gennaio, sempre a Montecarlo, e la sua chitarra è nel mio brano “Tú y Yo”".

Andrea Spinelli