Sempre attuale il tema disseminato da BookCity questa settimana: “Guerra e Pace”. Oggi (ore 11, al Castello Sforzesco, Sala Bertarelli) la presentazione di “Guerra e Pace. Milano 1940-1945”, strenna Meravigli. Antologia di foto e commenti di Tito Livraghi, affettuoso instancabile esploratore della storia di Milano. “Gudgeon” (ghiozzo), piccolo pesce inerme, da catturare con le mani, l’avevano ribattezzata nel 1943 i piloti anglo-americani. Tanto era facile da bombardare. Contraerea inesistente.
Dalla prima incursione nella notte del 15 giugno 1940, subito pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra, fino all’ultimo attacco del 12 aprile 1945, mitragliamento a raso nella centralissima via Manzoni, gli episodi sono documentati accuratamente. Difficile semmai accertare il totale delle vittime: 1.033 o 1.600 o quasi 2.000?
La devastazione, per molti edifici irreparabile (Palazzo Reale perde gran parte dei suoi tesori), è nelle immagini. Per chiosare la più desolante, il centro cittadino tra san Babila e largo Augusto, Livraghi lascia la parola a Quasimodo: "Invano cerchi tra la polvere, povera mano, la città è morta. È morta...".
Ma mostra anche l’ostinazione, tipica delle donne, nel frugare tra le macerie, prima che siano rimosse. Chi sfoglia l’album, infatti, non può non apprezzare l’attenzione a certi luoghi miracolati come la splendida parete del Cenacolo in Santa Maria delle Grazie, dove si salva anche la Crocefissione del Montorfano.
Anna Mangiarotti