È un po’ come se avesse l’orizzonte artistico scisso in due. Da un lato i percorsi più rigorosi legati alla ricerca, di profonda indagine personale (e professionale), a stretto contatto con scritture non allineate. Spigolose. Linea profondamente autoriale. Che continua a svilupparsi nella collaborazione con Phoebe Zeitgeist. Dall’altro il lavoro d’interprete per spettacoli popolari, nell’orbita dell’Elfo Puccini. Dove è già stato protagonista de Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte e a gennaio sarà il Mozart nell’Amadeus. A unire le due anime, la qualità attoriale di Daniele Fedeli, trent’anni appena, fra i talenti più belli della sua generazione. Prezioso quindi l’appuntamento di stasera alle 21.30 all’Après-coup di via della Braida. Dove, all’interno della stagione curata da Laura Tassi, arriva Purificazioni – La vita nascosta, secondo frammento di un ciclo di sette performance pensate in origine con Silvia Pasello, prima che se ne andasse troppo presto. Una prima visione era nata fra i boschi sopra Prato. Ora un ulteriore tassello. Con frammenti di Pindaro, Hölderlin, Dino Campana, Esenin. Insieme a comporre un solo canto. Mentre ci si addentra nel concetto di reclusione e nella condizione di metamorfosi che ne deriva. Performance in solitaria. Di corpo e voce. Ma supportata sul palco dalle percussioni e dai synth di Andrea Stazi. Ingresso 15 euro.
D.V.