Un interrogarsi ricorrente, alla ricerca di una risposta che forse non c'è. Un brano dall'incedere trascinante che intreccia con eleganza pop e canzone d'autore. E' il nuovo lavoro del cantautore Marco Baroni, che ha appena pubblicato, in collaborazione con Sorry Mom! e Sony Music Italy, il singolo “Come si fa”.

Già finalista a Sanremo 2007 nella categoria Giovani, è stato coautore di pezzi con Nek e per la finalista di X-Factor Cixi.
Quale è la risposta alla domanda “Come si fa"?
«La canzone lo svela alla fine: la risposta in realtà non c'è. Si fanno tutte queste domande, per poi capire che la risposta ce la dà soltanto la vita, quello che accade attraverso i nostri comportamenti. L'abbiamo in qualche modo dentro di noi».
Ma come si fa a districarsi tra “parole a fiumi e luoghi comuni”?
“Tutto quello che ci chiediamo sono fiumi di parole, che alla fine risultano luoghi comuni, cose dette e ridette, solo perché non vogliamo cambiare dentro".
Come è nato il brano?
"Avevo già la musica composta e questa cosa del «come si fa« nella testa. Quando ho scritto il disco questa canzone mi è sembrata adatta a stare dentro lo spirito dell'album. E' un pezzo che mi piace molto".
"Come si fa” fa parte del nuovo album Luoghi comuni
"E' un disco che arriva a distanza di 8 anni dal precedente: racchiude buona parte della mia esistenza di questi anni e qualche storia frutto dell'immaginazione. Per me la musica è una passione viscerale, che mantengo viva leggendo e ascoltando di tutto. Questo è l'album più personale che abbia mai scritto. Si matura, perché la vita ci fa fare esperienze: è quindi un disco di maturità, un lavoro molto importante per me".
Da una dozzina d'anni lavora anche come autore per altri: come nascono le canzoni che dovranno interpretare altri artisti?
“La scrittura per me è una costante: scrivo sempre e mi trovo ogni volta ad avere diverso materiale. Ma c'è una differenza sostanziale nello scrivere canzoni per me o per altri. In questo secondo caso sono state tutte collaborazioni: sono stato chiamato in causa soprattutto per i testi. Mi diverto di più a fare l'autore che a scrivere per me stesso: se compongo per me, scrivo della mia vita; se lavoro per altri cerco di capire di cosa vogliamo parlare assieme. La cosa migliore è assecondare l'artista che dovrà poi interpretare il pezzo: se la canzone la canta un altro bisogna essere al servizio della parola"..