"La corruzione è concedere a sé stessi lo spazio di una impercettibile esitazione". Sintesi molto ben scritta. Per raccontare un concetto complesso. E gli stati d’animo che l’accompagnano. Non a caso "Le volpi" è stato inserito nella terna finalista dei Premi Ubu che verranno consegnati lunedì a Bologna (categoria nuovo testo italiano). Già in sé un bel riconoscimento per Lucia Franchi e il regista Luca Ricci di CapoTrave, padroni di casa del vivacissimo Kilowatt Festival, giù a Sansepolcro. Da stasera però passano da Milano. Ospiti del Teatro Oscar deSidera. Dove arrivano con questo lavoro tutto incentrato sulla parola. Sulle sfumature. O meglio: sulle malsane dinamiche di potere che emergono durante il pomeriggio di una domenica d’agosto, in una casa qualunque, della piccola provincia italiana. Una conversazione. Davanti a un vassoietto di biscotti vegani. Con protagonisti due notabili della politica locale, insieme alla figliola di una di loro. Cornice che fa un po’ venire i brividi. Ma tant’è. Figurarsi se invece di condividere i progetti per le vacanze, ci si addentra nelle questioni di lavoro. Per così dire. Un lento sgranare di accordi e di concessioni, di favori e di incarichi. Sempre ragionando sul soldo. Sempre quantificando gli ipotetici vantaggi. In una parabola che pare rinnovarsi fra generazioni. Con spirito tragicamente autoassolutorio. Ottimo il cast: Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchia e Federica Ombrato. Repliche fino a domenica, in via Lattanzio.
Diego Vincenti