ENRICO
Cultura e Spettacoli

Mi scusi, ha visto la mia testa?

Enrico Beruschi riflette sul dilagare di notizie violente e la fragilità della Costituzione italiana, esprimendo preoccupazione e speranza per il futuro.

Mi scusi, ha visto  la mia testa?

Enrico Beruschi riflette sul dilagare di notizie violente e la fragilità della Costituzione italiana, esprimendo preoccupazione e speranza per il futuro.

Beruschi

Si tratta di una domanda, che risuona sempre più spesso anche tra le persone che si conoscono. Le notizie sugli sconosciuti ce le danno i giornali e, soprattutto, le televisioni: basta aprire l’apparecchio e gente che si ammazza senza motivo, al di là di quelli, che fanno la guerra (ma anche qui per quale ragione la fanno?), quelli che si lamentano per ogni cosa, perché piove, perché c’era il sole, forse si stracceranno le vesti alla prima neve. Noi, gente normale che vive, che lavora, che sta in casa a curare i bambini, che prende la pensione, veniamo frastornati da notizie violente e rischiamo anche noi di veder volatizzarsi la nostra cervice. Stiamo calmi: le guerre ci sono sempre state (da ragazzi ci avevano illusi che con l’Onu sarebbero finite), le rapine pure, il marito che ammazza la moglie (o viceversa) è vecchia storia, gli assassini girano tra noi (si parte da Caino e Abele), ma mi pare che si stia esagerando.

Questo lo scrivevo giovedì, venerdì debutto all’Ecoteatro di Milano con una versione nuova de “Il misantropo di Moliere”: grazie, sta andando bene. Adesso è domenica sera e mi viene in mente il mio professore di diritto del Cattaneo che ci spiegava i limiti e le possibili manchevolezze della nostra Costituzione: "In buona fede, i Padri Costituenti, cercando di evitare nuove possibilità di dittature, sono stati leggeri con il potere della magistratura, lasciando la possibilità di prevalere sugli altri poteri dello Stato" e sospirava: speriamo in bene. Caro prof. Prestinenza, sono passati quasi 70 anni: aveva ragione lei.